Quattro anni a Xu Zhiyong: "distrutta l'ultima briciola di dignità della Cina"
Pechino (AsiaNews) - La sentenza di quattro anni di prigione contro Xu Zhiyong, leader del movimento dei Nuovi cittadini, che chiedeva di rendere pubbliche le ricchezze dei quadri del Partito, "ha distrutto l'ultimo briciolo di dignità dello stato di diritto in Cina". E' il commento del grande dissidente, dopo la sentenza emessa due giorni fa. Xu è stato processato lo scorso 22 gennaio, a porte chiuse, ed è rimasto in silenzio per tutte le sedute.
Jerome Cohen, uno dei massimi esperti mondiali di legge cinese, accademico di New York, afferma che il processo di Xu mostra che "le violazioni nella procedura e la mancanza di trasparenza sono un ripudio della linea del partito".
In effetti, lo scorso novembre, la Corte suprema ha ordinato ai giudici di ridurre le manipolazioni della giustizia, assicurando processi aperti e garantendo alla difesa l'ascolto dei testimoni. Nulla di tutto questo è avvenuto.
La sentenza di quattro anni è anche una pubblica sconfessione dei discorsi del presidente Xi Jinping e della sua lotta alla corruzione. "Tutto in questo processo - ha detto Cohen - viola quanto i leader della Cina vanno predicando da un anno".
Anche se Xi continua a combattere la corruzione di quadri, a domandare loro una vita più sobria, a esigere che la Costituzione e la legge sia applicata anche ai membri del Partito, il governo vuole a tutti i costi fermare le critiche dall'esterno, le proteste di piazza e le pressioni degli attivisti.
Subito dopo la sentenza contro Xu, un altro importante dissidente, Hu Jia, è stato preso dalla polizia e portato in un luogo segreto "per aver provocato e creato disordini". Gli amici di Hu pensano che il suo sequestro sia dovuto al sostegno da lui dato a Xu con ampi dibattiti su internet.
Oltre alle denunce contro le ricchezze nascoste (e corrotte) dei capi del Partito, Xu - professore di legge in una università di Pechino - ha sostenuto le battaglie legali delle famiglie cinesi i cui figli erano stati avvelenati col latte alla melamina e ha sempre difeso il diritto dei figli di migranti di poter andare a scuola e in università nelle città dove i loro genitori lavorano.
Molti in Cina pensano che il governo abbia voluto colpire Xu a causa della sua crescente popolarità e per la sua imponente presenza nel mondo dei social network.