17/02/2010, 00.00
FILIPPINE
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Quaresima: i soldi risparmiati col digiuno, un aiuto per i poveri filippini

di Santosh Digal
I vescovi invitano la popolazione a sostenere durante la Quaresima l’Hagap-Asa (Speranza), per aiutare oltre 120mila bambini poveri e le loro famiglie. Nel 2008 tre bambini su dieci hanno patito la fame. In alcune aree del Paese il tasso di povertà arriva al 30%.

Manila (AsiaNews) – Durante la Quaresima, i vescovi filippini invitano tutti i fedeli al digiuno e a donare ai poveri i soldi risparmiati. E questo attraverso l’Hagap-Asa (Speranza), opera di carità che mira a sostenere in un anno circa 120mila bambini malnutriti e loro famiglie. “Vi chiediamo di sostenere l’Hagap-Asa nella sua attività di aiuto ai bambini affamati delle nostre parrocchie - afferma il card. Gaudencio Rosales, arcivescovo di Manila – e vi incoraggiamo a donare quanto risparmiato dal vostro digiuno”. Il prelato dice che sono sufficienti meno di 20 euro al mese per garantire a ciascun bambino un pasto al giorno.

Secondo i dati 2008 del National Nutrition Service nelle Filippine tre bambini su 10 soffrono per la fame, e in molte aree del Paese il tasso di povertà giunge fino al 30%. Le fasce più colpite sono i pescatori, i contadini e i bambini. A questi si aggiungono le 250mila famiglie senza tetto vittime dei tifoni Ketsana e Parma, che in autunno hanno colpito Manila e le regioni settentrionali dell’arcipelago.  Il programma Hagap-Asa è stato lanciato dalla Chiesa nel 2002, e  a tutt’oggi ha aiutato oltre 500mila poveri con campagne di donazioni nazionali e locali svolte all’interno delle parrocchie.

“L’alto tasso di povertà è dovuto soprattutto alla crescente disoccupazione – afferma sr. Celia C. Vinosa dell’Università Cattolica St. Thomas di Manila – le rotte della povertà e della fame sono economiche e la corruzione presente nel Paese scoraggia gli investimenti esteri e riduce la possibilità di aprire nuove imprese oppure di mantenere quelle già esistenti”. Per la religiosa tutte le persone coinvolte nella politica, nell’economia e nella Chiesa devono concentrare i loro sforzi per ridurre la povertà, proprio a partire dalla lotta contro la corruzione.

Da sempre la corruzione è uno dei problemi chiave nelle Filippine ed è dovuto al sistema “feudale” di famiglie che da anni si alternano sia nel governo nazionale che in quello locale. Nelle aree rurali, lontane dai poteri centrali, la popolazione subisce violenze e soprusi che aumentano durante i periodi elettorali.  Il prossimo 10 maggio, 50 milioni di persone voteranno per scegliere: presidente, vicepresidente, circa 300 deputati nelle due camere del Congresso e 17.600 politici locali. Per aiutare la popolazione a prevenire i brogli e le intimidazioni la Chiesa ha creato il Parish Pastoral Council for Responsable Voting. Oltre 45mila giovani volontari sono stati inviati nelle varie parrocchie del Paese che ospitano seggi elettorali. Essi avranno il compito di illustrare alla gente le varie modalità di voto e segnalare i comportamenti scorretti dei candidati.

 

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