03/11/2006, 00.00
RUSSIA – COREA DEL NORD
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Pyongyang offre schiavi in cambio di petrolio russo

La città di Primorsky esporta in Corea del Nord oltre 4 milioni di dollari di petrolio l'anno. In cambio, riceve "forza lavoro a costo zero", oramai l'unica moneta di scambio rimasta al regime di Kim Jong-il.

Primorsky (AsiaNews) – Il governo nordcoreano ricambia il petrolio importato dalla Russia con l'invio di forza lavoro a costo zero, dato che non ha più modo di pagare in beni o servizi. Lo confermano indagini di giornalisti indipendenti, un professore del Centro ricerche sull'Estremo oriente di Vladivostok e membri del governo russo.

Secondo i dati forniti dall'amministrazione locale della città di Primorsky, l'importazione da parte di Pyongyang del petrolio russo è aumentata dai 62mila dollari del 2001 ai 4,4 milioni del 2005.

Un esperto che vive in Corea del Nord, anonimo per motivi di sicurezza, spiega che "la città da cui provengono i barili non ha risorse energetiche proprie. Esporta per conto del governo federale di Mosca e riceve in cambio forza lavoro, dato che noi non possiamo pagare in altro modo".

Per questo è aumentato il numero di nordcoreani che hanno ricevuto il "visto di lavoro" per la Russia, oltre 5mila solo lo scorso anno. Questa apertura è contraria alla politica operata dal governo locale fino al 2002 che tendeva a restringere l'accesso di stranieri.

Interrogato sull'argomento, un funzionario del municipio russo ha detto: "Limitiamo il numero dei permessi di lavoro agli stranieri perché significa togliere lavoro ai nostri concittadini". Parlando della comunità norcoreana in crescita, invece, ha detto "di non saperne nulla, perché la persona incaricata della questione non è in ufficio".

Il professor Larisha Jabroskaja, del Centro ricerche Estremo Oriente di Vladivostok, spiega che "Pyongyang soffre di un deficit cronico del commercio sin dai primi anni '90. Per questo invia i suoi lavoratori in cambio di materiale necessario, come il petrolio".

La maggior parte dei nordcoreani inviati in Russia lavora come taglialegna, anche se alcuni di loro sono riusciti ad entrare nel campo edile, agricolo o nell'industria marina. Secondo alcuni abitanti di Primorsky, tuttavia, essi "sono sempre svantaggiati e subiscono diverse discriminazioni, sia quando cercano lavoro che quando cercano casa".

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