22/04/2021, 09.58
RUSSIA
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Putin promette il gas nelle dacie. Dimostrazioni e arresti per i sostenitori di Naval’nyj

di Vladimir Rozanskij

Il presidente russo ha pronunciato il suo discorso alla nazione davanti all’élite del Paese, compreso il patriarca Kirill. “Libertà per Naval’nyj” in 100 città. Putin ha fatto diverse promesse elettorali. Arrestati circa 1000 manifestanti.

Mosca (AsiaNews) - Il 21 aprile è stato il giorno del confronto tra il presidente Vladimir Putin e il suo principale oppositore Aleksej Naval’nyj. Il primo ha pronunciato il suo discorso alla nazione nella sala del Senato, nella piazza del Maneggio accanto al Cremlino, davanti a tutta l’élite del Paese (foto 2), compreso il patriarca Kirill (Gundjaev) con un paio di metropoliti ortodossi. Il secondo è invece sotto osservazione nell’ospedale carcerario della città di Vladimir, mentre centinaia di migliaia di suoi sostenitori sono scesi in piazza in 100 città della Russia, per chiedere la sua liberazione (foto 1).

Il gas per Putin

Il discorso di Putin, durato 78 minuti, era stato più volte rimandato (di solito si tiene a gennaio-febbraio), e ha molto ricordato i discorsi “pianificatori” di Leonid Brežnev, il capo sovietico dei tempi della giovinezza dell’attuale presidente. Senza toccare alcun tema di scottante attualità - dalle tensioni ai confini con l’Ucraina allo stesso “caso Naval’nyj” - Putin ha fatto la “lista della spesa”, enunciando le perdite del Paese nell’anno della pandemia e promettendo una pronta rinascita: “Abbiamo battuto il virus, ora ci rialziamo”, ha dichiarato con una certa enfasi.

L’annuncio più “clamoroso” e apprezzato per i cittadini russi è stata la promessa di rendere gratuita la conduzione del gas “fino ai confini dei villaggi delle dacie”, le case di campagna verso le quali i russi tradizionalmente si riversano subito dopo il disgelo, a fine aprile e durante le feste di inizio maggio. Da molti anni, fin dalla presidenza Medvedev della fine degli anni ’10, si ripeteva la promessa della “gasificazione gratuita”, nel senso appunto della fornitura a spese dello Stato, essendo una delle voci di spesa più importanti del bilancio familiare. Ora si potrà godere della riduzione almeno per i mesi caldi, anche se non nelle prime case.

La promessa del gas, insieme ad altre promesse analoghe di sgravi e sconti, ha un chiaro sapore pre-elettorale, e il presidente ha poi condito le questioni di bilancio con le lamentele nei confronti dei nemici occidentali. Evitando di citare i classici della letteratura russa, egli ha paragonato questi nemici agli avversari di Mowgli nel “Libro della giungla” di Kipling, frastornato dalle scimmie Bandar-Log e assalito continuamente dalla tigre Shere Kahn.

Le folle per Naval’nyj

Le scimmie tentatrici sono state forse l’unico richiamo di Putin alla folla che nelle stesse ore manifestava in piazza a favore di Naval’nyj. L’azione di protesta era programmata nelle piazze centrali delle città alle 19 della sera, e si sono aperte con alcune centinaia di dimostranti a Vladivostok, dove le 19 coincidono con le 10 del mattino di Mosca, mentre iniziava il discorso di Putin. In estremo oriente i cortei si sono svolti in un clima pacifico, con pochi interventi della polizia, che peraltro aveva già effettuato numerosi arresti e perquisizioni preventive. Man mano che i raduni si avvicinavano alla capitale, il clima diveniva sempre più acceso: migliaia di persone sono scese in strada a Tomsk, città siberiana dove Naval’nyj era stato avvelenato nell’agosto 2020.

In molte città la polizia ha chiuso gli spazi centrali delle città con blocchi e cordoni, e in diversi luoghi ci sono stati cariche e arresti: 6 persone a Kurgan, nella Siberia occidentale; 32 a Ufa, capitale della Baschiria sugli Urali. A Mosca e San Pietroburgo sono stati fermati sul rosso per i pedoni tutti i semafori del centro, anche se le persone attraversavano ugualmente la strada a proprio rischio e pericolo. Nelle “due capitali” i sostenitori di Naval’nyj si sono riuniti in varie zone centrali, a gruppi di 500 persone, per poi cercare di convergere verso le piazze principali, quella del Maneggio a Mosca (dove al mattino aveva parlato Putin) e quella del Palazzo d’Inverno a San Pietroburgo. Le azioni non avevano ricevuto il permesso della polizia, che ha cercato comunque di mantenere un profilo basso, senza clamorose azioni repressive (comunque ha arrestato circa 1000 manifestanti in tutta la Russia), ma ora si attendono numerose condanne per “estremismo” e una dura censura dei “navalnisti” in tutto il Paese.

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