02/02/2019, 08.00
CAMBOGIA
Invia ad un amico

Provincia di Takéo, aperte due nuove scuole cattoliche

Una primaria e l’altra secondaria, entrambe dedicate a Saint-François. All’inaugurazione, presenti anche le autorità dello Stato. Il vicario apostolico di Phnom Penh insignito di un’alta onorificenza per il suo impegno nell’educazione. Mons. Schmitthaeusler: “Giornata storica”.

Phnom Penh (AsiaNews/EdA) – La Chiesa cattolica di Cambogia festeggia l’apertura di due nuove scuole cattoliche, una primaria ed una secondaria, nella provincia sud-occidentale di Takéo, al confine con il Vietnam. Lo scorso 29 gennaio, mons. Olivier Schmitthaeusler, vicario apostolico di Phnom Penh, ha presieduto la cerimonia d’inaugurazione insieme all’on. Hangchuon Naron, ministro cambogiano dell'Istruzione, della Gioventù e dello Sport.

Durante le celebrazioni, mons. Schmitthaeusler ha ricevuto la Gran croce dell’Ordine reale di Sahametrei. Questa è un’alta onorificenza del Regno, conferita agli stranieri che hanno reso servizi distinti al re e al popolo della Cambogia. Nel caso del vicario apostolico, è stato l’impegno profuso nel campo dell’educazione a valere l’importante riconoscimento.

“È stata una giornata storica per due nuove scuole – scrive mons. Schmitthaeusler – la scuola elementare e artistica Saint-François e l’istituto tecnico agricolo e turistico Saint-François. Sua Eccellenza Hangchuon Naron, Ministro della gioventù e dell'educazione sportiva, ha presieduto l'inaugurazione delle nostre due nuove scuole. Nel suo discorso e durante la visita dei due istituzioni, il Ministro ci ha dato tutto il suo sostegno e incoraggiamento”.

“Per la Chiesa cattolica – conclude il presule – questo è un grande riconoscimento del governo reale della Cambogia. Ringrazio soprattutto il nostro staff educativo e tutti i nostri insegnanti, che hanno lavorato duramente con me dal 2002. Con tutto il cuore, grazie all'intero team educativo! I miei migliori auguri e la mia benedizione a tutti i nostri giovani e ai nostri bambini che studiano nelle nostre scuole. Grazie anche ai nostri sponsor, la signora Peggy e la missione cattolica australiana”.

Il regime comunista di Pol Pot (1975 - 1979) aveva azzerato la presenza della Chiesa cambogiana, distruggendo tutti gli edifici sacri e impedendo ogni pratica religiosa. Con la caduta dei khmer rossi, il Paese è tornato alla libertà religiosa: nel 1990 è stata aperta una chiesa a Phnom Penh. La presenza istituzionale della chiesa ricomincia nel 1992: mons. Yves Ramousse diventa vicario apostolico di Phnom Penh. Nel 1994 il governo cambogiano stabilisce relazioni diplomatiche con la Santa Sede. Nel 1995 viene ordinato il primo sacerdote khmer dopo due decenni.

Nel 2015 si è aperto il processo di beatificazione di 35 martiri, uccisi durante le persecuzioni attuate dal regime di Pol Pot. Tra loro vi è mons. Joseph Chhmar Salas, primo vescovo locale, e 34 tra sacerdoti, laici, donne, catechisti, e missionari come il francese p. Pierre Rapin. I cattolici oggi in Cambogia sono circa 20mila (lo 0,15% della popolazione), 8 mila risiedono a Phnom Penh. La maggior parte sono di etnia vietnamita, i khmer solo 6mila. La Chiesa ha scelto come lingua ufficiale per la liturgia il khmer, suscitando alcuni malumori nella comunità vietnamita: non tutti i cattolici di origine vietnamita infatti, conoscono la lingua khmer.

(Photo credit: Mep).

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Missionario del Pime: la scuola, per ricostruire la società cambogiana
10/05/2010
Ta Khmau, terra ‘di primo annuncio’ dove i cristiani sono cinque
17/03/2020 15:17
Le reliquie dei genitori di S. Teresa del Bambino Gesù in pellegrinaggio tra i cattolici cambogiani
28/08/2019 14:05
P. Legnani: Cambogia, dove la Chiesa è giovane, dinamica, viva (Foto)
03/08/2019 12:13
La piccola Chiesa cambogiana annuncia: 294 battesimi nella notte di Pasqua
16/04/2019 11:53


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”