26/04/2018, 09.12
COREA
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Pronta l'agenda alla vigilia del summit intercoreano

I due leader si incontreranno domani alle 9:30 locali. Il negoziato insieme ad alcuni protagonisti della distensione. Un “pino” in segno di pace e prosperità usando terra e acqua delle due Coree. In Corea del Sud sventolano sempre più bandiere della Corea unita.

Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Domani, alle 9:30 di Seoul, i due leader Kim Jong-un e Moon Jae-in si incontreranno al confine fra le due Coree, nel villaggio di Panmunjom. È il terzo summit intercoreano dalla Guerra di Corea del 1950-53, e il primo in più di un decennio e da quando Kim Jong-un ha preso il controllo del Paese, nel 2011.

Dopo la stretta di mano in diretta televisiva, Kim e Moon siederanno al tavolo ovale della “Peace House”, affiancati dai rispettivi entourage. Fra i volti presenti, alcuni sono noti al fermento diplomatico degli ultimi mesi: il presidente sudcoreano sarà accompagnato da i due funzionari ricevuti da Kim a Pyongyang, mentre al fianco del giovane leader nordcoreano saranno presenti anche Kim Yong-nam, presidente dell’Assemblea suprema del popolo, e la sorella minore di Kim, Kim Yo-jong: i due avevano guidato la delegazione del Nord all’apertura delle Olimpiadi di PyeongChang.

La denuclearizzazione della penisola sarà al centro dei dialoghi e un passo necessario per porre fine all’armistizio in favore di una “pace permanente” e del miglioramento dei rapporti intercoreani. In seguito al negoziato, i due leader pranzeranno da soli e pianteranno un pino in segno di “pace e prosperità”, usando il terreno e l’acqua di entrambe le Coree: dal monte Paektu al confine del Nord con la Cina, e dall’isola meridionale del Sud di Jeju. È possibile che domani venga firmato un “accordo di Panmunjom” e che Moon e Kim rilascino una dichiarazione congiunta.

Per quanto riguarda la denuclearizzazione, e la recente promessa di Kim Jong-un di fermare tutti i test nucleari e missilistici, è necessaria una precisazione che potrebbe spiegare il cambiamento di rotta del leader nordcoreano. Secondo la recente scoperta di alcuni scienziati cinesi, il sito sotterraneo per i test nucleari Punggye-ri, situato al di sotto del monte Mantap, è parzialmente collassato e per questo, inutilizzabile. Il crollo è dovuto ai terremoti causati dai test. L’Università di Scienze e tecnologia della Cina, autrice di uno dei due studi, afferma sul proprio sito che è “necessario continuare a monitorare possibili perdite di materiale radioattivo dovuto al collasso”.

Intanto, mentre tutto il mondo punta l'obiettivo sul villaggio dell’area demilitarizzata, in Corea del Sud sventolano sempre più bandiere della “Corea unita”, già vista sfoggiata alla cerimonia d’apertura delle Olimpiadi dagli atleti coreani, in marcia fianco a fianco. In tutto il Paese, governi locali e gruppi civici ergono le bandiere bianco-azzurre in segno di speranza per il successo del summit.  Nella città di Daejon, da due giorni 615 autobus percorrono le strade portando scritto: “Corea del Sud e del Nord salpano verso la riunificazione mano in mano! Andiamo avanti verso pace e prosperità!”

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