10/10/2015, 00.00
TAIWAN
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Presidenziali 2016: leader dell’opposizione in Giappone, in cerca di appoggio

Tsai Ing-wen è la candidata del Partito democratico progressista. Ha incontrato ministri del governo giapponese, il fratello minore di Abe e altri simpatizzanti. Analista: “Se Tsai vincerà le elezioni, potrebbe aprirsi la strada alla riapertura dei legami diplomatici con Tokyo”. L’insoddisfazione del popolo taiwanese per le politiche commerciali pro-Pechino del Kuomintang.

Taipei (AsiaNews/Agenzie) - Tsai Ing-wen, leader del Partito democratico progressista (Dpp) e candidata alle elezioni presidenziali di gennaio 2016, è in Giappone per promuovere la collaborazione economica e gli scambi culturali tra Taipei e Tokyo. Ha incontrato alcuni ministri di governo, il fratello minore del premier Shinzo Abe e alcune persone “interessate alle questioni della stabilità regionale, integrazione economica e cooperazione tra i due Paesi”. Se dovesse essere eletta, analisti prevedono perfino la riapertura dei rapporti diplomatici fra Tokyo e Taipei.

Vi è il massimo riserbo su quali ministri abbia incontrato la candidata, dato che è la prima volta che un leader dell’opposizione taiwanese si reca in Giappone in visita ufficiale alla vigilia delle elezioni. Alcuni sospettano che la donna abbia visto anche Abe, a pranzo nello stesso hotel dove Tsai ha incontrato l’associazione che gestisce i negoziati tra i due Stati, in assenza di riconoscimento diplomatico formale.

Tsai Ing-wen, laureata alla London School of Economics, è la prima donna a concorrere alla presidenza nel 2012, quando i risultati elettorali hanno riconfermato il presidente uscente, Ma Ying-jeou, del Kuomintang (Kmt, partito nazionalista), appoggiato dai grandi imprenditori. In quell’occasione l’elettorato ha premiato il tentativo di Ma di appianare i rapporti con Pechino, aprendo l’isola e il continente agli investimenti reciproci, con contatti aerei, navali e postali quotidiani.

La 59enne Tsai sostiene l’indipendenza dell’isola dalla Cina ed è più vicina alle posizioni di operai e contadini. Ora è anche alla ricerca di maggiore sostegno economico dal vicino Giappone, cercando di sfruttare la sconfitta elettorale dei nazionalisti alle ultime municipali del novembre 2014. Incontrando un gruppo di parlamentari simpatizzanti di Taiwan, Tsai ha dichiarato: “Spero che l’amicizia tra Taiwan e il Giappone possa diventare una partnership più stretta e cooperativa nelle prossime fasi”.

Un esperto di politica taiwanese commenta che “il viaggio di Tsai potrebbe aprire la strada per la ripresa di stretti legami diplomatici tra Taipei e Tokyo. Dal momento che Tsai è la favorita alle prossime elezioni del 2016, Abe e i politici che contano non vedono l’ora di incontrarla”. Il Kuomintang, conclude, “attuale partito al potere, mantiene solo rapporti commerciali a causa del tradizionale sentimento anti-giapponese che si tramanda dalla Seconda guerra mondiale. Dal momento che sia Taipei che Tokyo portano rancore nei confronti della Cina continentale, Pechino non sarà felice del viaggio di Tsai. Ma la rabbia di Pechino non avrà effetti sul suo sostegno elettorale, perché molti taiwanesi sono scontenti delle politiche commerciali pro-Pechino del Kuomintang, che avvantaggia solo le grandi imprese”.

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