03/04/2018, 13.09
EGITTO
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Portavoce Chiesa cattolica: capitale umano, la priorità del secondo mandato di al-Sisi

Il presidente uscente ottiene la conferma con il 97% delle preferenze degli elettori. Votanti in crescita rispetto al 2014. Dopo infrastrutture e investimenti, ora serve attenzione su educazione e sanità. P. Rafic: “Incoraggiare i giovani, coinvolgerli nel progetto di sviluppo della nazione”. 

 

Il Cairo (AsiaNews) - “Prima ancora del problema terrorismo, i cittadini egiziani chiedono al presidente di prendersi cura delle persone, lavorando soprattutto sui settori dell’istruzione e della sanità”. È quanto sottolinea ad AsiaNews p. Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana, commentando i risultati delle  elezioni presidenziali, che hanno confermato il trionfo del leader uscente Abdel Fattah al-Sisi. “Il primo mandato - prosegue - è stato incentrato sui grandi progetti economici, sulle infrastrutture come nuove città e strade, oltre che sugli investimenti. Ora il capo di Stato deve incoraggiare i giovani, coinvolgerli nel progetto di sviluppo della nazione, sostenendo il loro ingresso nella politica e nel servizio civile”. 

Il presidente egiziano, l’ex generale e capo dell’esercito al-Sisi, ha ottenuto la rielezione per un secondo mandato quadriennale alla guida del Paese del faraoni. Secondo i dati ufficiali forniti dalle autorità, egli ha ottenuto il 97% delle preferenze fra quanti hanno partecipato alle consultazioni della scorsa settimana. Il dato è in linea con i risultati ottenuti nel 2014. Analisti e media internazionale hanno sottolineato il calo dell’affluenza, che si sarebbe attestata attorno al 41% e in calo di sei punti rispetto al 2014. “In realtà, i dati ufficiali emersi in queste ore - precisa p. Rafic parlano di 24 milioni di votanti, in crescita rispetto ai 23,6 milioni della volta precedente e un dato del 59% sugli aventi diritto”.

Circa il 7% dei voti espressi - su un totale di 24 milioni di voti - sono risultati nulli. Secondo alcuni quotidiani sportivi internazionali il popolare calciatore egiziano Mohammed Salah, capitano della nazionale, avrebbe ottenuto - benché non candidato - almeno un milione di voti. Un calciatore la cui fama in patria è cresciuta nell’ultimo periodo, grazie anche alle 37 reti segnate dall’inizio stagione e che hanno contribuito alla qualificazione dell’Egitto ai mondiali del 2018 in Russia. 

I leader dell’opposizione hanno invocato a lungo (e invano) il boicottaggio delle urne in seguito alla cacciata di alcuni candidati alla corsa presidenziale. L’unico rivale di al-Sisi ammesso al voto è stato l’ex fedelissimo Mousa Mustafa Mousa, che ha ottenuto - come da previsioni - solo una manciata di preferenze. Per gli esperti il dato più significativo è quello relativo ai votanti, in deciso calo rispetto al 2014 quando l’ex ministro della Difesa ottenne un plebiscito per aver guidato la cacciata dei Fratelli musulmani. 

Nel 2014 al-Sisi è salito al potere di una nazione divisa, stanca, ferita da rivolte interne e proteste di piazza, nel contesto di una lunga e fallimentare transizione democratica e della lotta contro i Fratelli musulmani e il loro principale esponente, l’ex presidente Mohammed Morsi. In questi anni molte cose sono cambiate: in positivo nel settore economico e infrastrutturale, anche se molto resta da fare sul piano sociale, politico e dei diritti. Per gli esperti ora la partita si sposta al 2022, quando secondo Costituzione il leader egiziano non potrà candidarsi a un terzo mandato. Sarebbe questa, una possibile riforma della Carta, la vera partita che si giocherà nel prossimo futuro. 

Per il portavoce della Chiesa cattolica egiziana il voto dei giorni scorsi ha sancito “un passaggio costituzionale, perché al-Sisi ha fin dall’inizio affermato di voler completare due mandati per cambiare il Paese”. Considerati gli sconvolgimenti degli ultimi anni era “importante” rispettare almeno in via formale la Carta. Per questo oggi, prosegue, l’atmosfera “è più ottimista, le persone sanno che proseguirà con il programma. In molti invitano poi il presidente a perseguire un programma di governo realistico, che punti su educazione e sanità in primis”. 

Obiettivi che costituiscono la priorità anche per il patriarca della Chiesa cattolica copta Ibrahim Isaac Sidrak. “Nel suo messaggio di auguri - conclude p. Rafic - il primate ha invitato al-Sisi a prendersi maggior cura dei giovani e degli egiziani tutti come esseri umani. La priorità, dopo gli investimenti nelle infrastrutture, deve basarsi sul capitale umano”.(DS)

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