29/01/2015, 00.00
EGITTO - ISLAM
Invia ad un amico

Portavoce Chiesa cattolica: L'Egitto di al Sisi è più liberale sulle nuove chiese e sulla libertà di espressione

Il governo ha dato il permesso per costruire una nuova chiesa nella Nuova Cairo e due nell'Alto Egitto. Le domande risalgono a 8-10 anni fa. Mubarak non ha mai favorito la costruzione di chiese. Dopo le elezioni e il nuovo parlamento, vi è l'obbligo di varare una legge più moderna per la costruzione dei luoghi di culto. La bozza è stata preparata da rappresentanti delle chiese cristiane. Allo studio anche una legge sulla famiglia cristiana.

Il Cairo (AsiaNews) - Il permesso dato per la costruzione di tre nuove chiese, la libertà di dibattere sui giornali e alla tivu sono segnali che mostrano che il nuovo Egitto di Abd al-Fattah al-Sisi è molto meglio di quello del tempo di Mubarak. E' quanto afferma ad AsiaNews p. Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica.

"Vi sono domande per costruire nuove chiese che datano dai tempi di Mubarak, ma alle quali il rais non ha mai risposto". La legge per la costruzione di nuove chiese esistente finora in Egitto risale al periodo ottomano. Pur con tutte le condizioni richieste (sufficiente numero di fedeli; lontano dalle moschee; costruzioni più basse e nascoste;...) Mubarak ha lasciato che le domande si accumulassero. "Ora il governo ha deciso di accelerare i permessi per queste vecchie domande - spiega p. Greiche - e ha già dato il permesso per costruire una chiesa nella Nuova Cairo e due nell'Alto Egitto. Queste domande erano state presentate già 8-10 anni fa. Vi sono domande presentate perfino 15 anni fa e sono ancora inevase".

Il segnale più importante di un ampliamento della libertà di culto sta nella decisione della presidenza di varare una nuova legge per la costruzione delle chiese e degli edifici sacri.

La presidenza ha domandato ai rappresentanti delle Chiese (copta ortodossa, cattolica, protestante) di stilare un progetto di legge più moderno.

"Il progetto è quasi pronto" afferma p. Greiche. "Nella nuova Costituzione vi è un comma che esige dal nuovo parlamento - che si costituirà dopo le elezioni di marzo - il varo della legge entro un anno. Ciò significa che entro il marzo 2016 avremo una legge sulle nuove costruzioni delle chiese senza gli impedimenti di adesso".

Un altro segnale positivo è il progetto di legge sulla famiglia cristiana. "Fino ad ora anche per i cristiani valeva la sharia musulmana. Ora invece si vuole valorizzare il matrimonio cristiano e riconoscerlo dal punto di vista civile".

Tutti questi segni mostrano che l'Egitto di al-Sisi si sta muovendo verso una società più moderna e liberale. Nei giorni scorsi, nella comunità internazionale vi sono state critiche contro il governo del Cairo per aver soppresso alcune manifestazioni in occasione del quarto anniversario della caduta di Mubarak. Negli scontri sono morte 15 persone, fra cui alcuni poliziotti. Il governo accusa gli islamisti di sfruttare queste occasioni per minare alla sicurezza dello Stato, ma diverse voci accusano al-Sisi di mettere il bavaglio alla libertà di espressione. "Voi occidentali non capite la situazione - dice p. Greiche. In Egitto vi è larga libertà di espressione: i talk show televisivi, i giornali criticano in lungo e in largo il governo e nessuno è stato imbavagliato. Il problema sono quelle manifestazioni in cui sono presenti attivisti che scuotono la sicurezza della società e mandano a rotoli l'economia".

 

 

 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Fayoum: estremisti islamici attaccano una chiesa copta, ferito il sacerdote
16/02/2013
Almeno 9 morti e due chiese bruciate vicino al Cairo
08/05/2011
Estremisti egiziani contro i copti: due feriti, chiese assaltate e case incendiate
21/01/2012
Chi era Omar Abdel-Rahman, che predicava terrorismo e Corano
21/02/2017 09:04
Minya, giovani cristiani in prigione per “oltraggio all’islam”
26/02/2016 14:57


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”