10/05/2011, 00.00
RUSSIA
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Polizia contro gli ecologisti della foresta di Khimki: 25 arresti e feriti

di Nina Achmatova
Le autorità vogliono distruggere la secolare foresta fuori Mosca per far posto a un’autostrada. Gli agenti disperdono una manifestazione con violenza.
Mosca (AsiaNews) – Decine di arresti e alcuni feriti sono il risultato dell’ultima manifestazione del movimento ‘In difesa della foresta di Khimki’ che per il Cremlino sta diventato più scomodo di altre organizzazioni d’opposizione politica. Lo scorso 8 maggio, la polizia ha usato la mano pesante contro gli attivisti che protestavano contro la distruzione della foresta nei pressi della capitale - ritenuta zona protetta -per far posto alle ruspe che costruiranno la controversa autostrada Mosca-San Pietroburgo. Per le autorità la manifestazione non era autorizzata e gli agenti sono intervenuti arrestando 25 persone, tra cui la leader del movimento Yevgeniya Chirikova e Sergei Mitrokhin, capo del partito liberale Yabloko.
 
Sul suo account Twitter la Chirikova ha denunciato maltrattamenti: all’attivista Oleg Prudnikov, ad esempio, sono state negate le cure mediche dopo essere stato picchiato dai poliziotti che disperdevano i dimostranti. “I dottori volevano portarlo in ospedale – ha raccontato la donna – ma gli agenti non lo hanno lasciato andare”. Il sito Grani.ru, ha reso noto che Sergei Udaltsov, leader dell’organizzazione Fronte di sinistra, ha riportato una costola rotta e l’attivista Sergei Ageyev ha avuto un trauma cranico per le percosse ricevute.
 
Il progetto per la nuova autostrada ha sollevato numerose proteste negli ultimi anni e numerosi giornalisti che hanno seguito la storia sono stati oggetto di minacce o attacchi fisici. Dopo che il presidente Dmitri Medvedev lo aveva sospeso a settembre, il progetto ha ottenuto il via libera lo scorso dicembre. Secondo gli ecologisti, il percorso dell’autostrada potrebbe essere facilmente cambiato per evitare la distruzione della foresta. Ma dietro l’intento di creare un collegamento più efficiente tra Mosca e la capitale del Nord, ci sarebbero grossi interessi di speculazione edilizia sui terreni sgombrati dagli alberi secolari.
 
Chi ha provato a documentare più a fondo la vicenda ha dovuto pentirsene: l’anno scorso, l’ecologista Konstantin  Fetisov è stato picchiato selvaggiamente all’uscita di un commissariato dove era stato interrogato sulle sue attività in difesa della foresta, mentre Mikhail Beketov, ex direttore di un giornale locale, è rimasto paralizzato dopo un’aggressione subita nel 2008. La stessa Chirikova ha subito minacce e un tentato omicidio.
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