17/08/2009, 00.00
CINA
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Perdite pesanti per le borse cinesi, in calo anche gli investimenti esteri

Shanghai -5,8%, Hong Kong -2,6%. La borsa di Shanghai conferma le perdite della settimana scorsa. Esperti: il mondo finanziario è dubbioso sull’annunciata ripresa cinese.

Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Continua la discesa della borsa di Shanghai, che oggi perde il 5,8%, massimo da quasi due mesi. In perdita anche l’indice Hang Seng di Hong Kong, che chiude con un -2,64%.

Shanghai ha già perso il 6,6% la scorsa settimana, soprattutto per le forte flessioni dei titoli dei settori di energia e metalli, dopo gli aumenti dei prezzi di petrolio e carbone.

Esperti osservano che il mercato non mostra fiducia nel recupero economico annunciato da molti Paesi, tra cui la Cina.

L’analista Zhou Lin commenta al South China Morning Post che “la volatilità del mercato prosegue oggi e continuerà nel breve periodo, a causa dell’incertezza che circonda il recupero dell’economia cinese e la politica del governo verso il mercato azionario”. Inoltre gli investitori sono prudenti, dopo le gravi perdite dei mercati azionari alcuni mesi fa. Pechino ha annunciato di avere ormai superato la crisi con una crescita intorno all’8%, ma il dato è stato criticato da esperti perché non fornisce notizie sufficienti per una seria verifica.

La perdita è ritenuta anche conseguenza delle perdite di Wall Street la scorsa settimana e dei dati poco positivi dell’economia Usa, che mostra grandi difficoltà a riprendersi.

Intanto continua la diminuzione degli investimenti diretti esteri in Cina, che nei primi 7 mesi del 2009 sono scesi del 20,3% rispetto allo stesso periodo del 2008. Secondo i dati comunicati oggi da Yao Jian, portavoce del  Ministero per il commercio, il peggioramento è stato maggiore a luglio, con investimenti per 5,36 miliardi di dollari e una perdita del 35,7% rispetto al luglio 2008, mentre a giugno la diminuzione era stata più contenuta (-6,8%). Nel 2008 gli investimenti avevano raggiunto la quota record di 92,4 miliardi di dollari.

Esperti osservano che il peggioramento può anche essere conseguenza della controversia tra le autorità cinesi e la ditta mineraria Rio Tinto. La Cina ha arrestato quattro dipendenti della ditta con l’accusa di spionaggio industriale, mentre la compagnia risponde che finora non è stata mostrata alcuna prova. Molti ritengono che la vicenda sia parte del confronto tra ditte statali cinesi e la Rio Tinto per determinare nuovi prezzi del minerale ferroso, essenziale per la produzione e l’economia cinese.

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