15/05/2017, 11.39
VIETNAM-VATICANO
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Per i vietnamiti, la santità del card. Van Thuan comprende anche il suo impegno per la dottrina sociale della Chiesa

di Joseph Nguyen Hung

Il futuro beato, quando era Presidente del Pontificio consiglio di Giustizia e pace, ha messo le basi per la pubblicazione del Compendio di dottrina sociale della Chiesa. Ad Hanoi, un Club ispirato a lui diffonde la dottrina e raccoglie libri per spingere i giovani a leggere con lo “Scaffale di speranza” in ogni parrocchia e a impegnarsi nella carità e nella missione.

Ho Chi Minh City (AsiaNews) – Le “virtù eroiche” del card. Francesco Saverio Nguyễn Văn Thuận, riconosciute da papa Francesco lo scorso 4 maggio, comprendono non solo la sua fede, la sua speranza e la sua carità vissute perfino nei 13 anni di prigionia, ma anche il suo impegno per la dottrina sociale della Chiesa. Sotto la sua presidenza, infatti, il Pontificio consiglio di Giustizia e pace ha lavorato per produrre l’importante Compendio sulla materia, pubblicato due anni dopo la sua morte.

In Vietnam e all’estero, dove vi sono emigrati vietnamiti, la notizia della sua imminente beatificazione riempie di gioia e tutti raccontano episodi della sua vita, riguardanti le sue “virtù eroiche”. Anzitutto il suo amore: “Una volta – racconta un giovane - ha detto alle sue guardie carcerarie: Anche se voi mi uccidete, io vi amerò lo stesso perché Cristo mi ha insegnato ad amare tutti. Se non faccio così, non sono degno di essere chiamato cristiano”.

Per Joseph Vinh, un 20enne studente ad Hanoi, il card. Van Thuan “è già santo. Mentre era in prigione, egli ha cercato di celebrare la messa per sé e per gli altri prigionieri. Ogni giorno usava tre gocce di vino e una goccia d’acqua da versare sul palmo della mano per celebrare l’eucaristia. Poi egli passava l’eucaristia ad altri prigionieri in silenzio e in segreto. Questa è una fede forte e piena di amore!”.

Egli è stato anche testimone di speranza. Un altro giovane racconta: “Verso le giovani guardie della prigione egli aveva sempre amore e un sorriso. Per questo le autorità carcerarie hanno proibito alle guardie di parlare con lui. All’inizio, l’ordine era che le guardie cambiassero ogni 15 giorni perché le autorità temevano che i giovani poliziotti venissero ‘contagiati dalle virtù infettive del sig. Thuan’. Essi temevano che le guardie diventassero suoi amici, stando con lui per lungo tempo. Ma poi, non hanno più voluto che ci fosse alcun cambio, temendo che ‘l’infezione’ potesse contagiare tutto l’organico delle forze”.

Il Club del card. Van Thuan

La memoria del card. Van Thuan non si ferma agli aneddoti, ma spinge all’imitazione. Il 24 aprile 2014, p. Matteo Vũ Khởi Phụng, redentorista ad Hanoi, ha fondato il “Francis Xavier Nguyễn Văn Thuận Club” per glorificare “un eccellente servo di Dio”.

P. Matteo è morto il 2 marzo 2016. Il presidente del Club, che continua il suo lavoro, è p. Jean Nguyễn Ngọc Nam Phong. Ad AsiaNews dice: “Il card. Van Thuan ha avuto un sacco di meriti, fra cui anche quello di organizzare il Compendio della dottrina sociale della Chiesa. Egli è davvero un servo di Dio. È passato attraverso situazioni pastorali molto dure, condannato a 13 anni di prigione senza alcun processo. Ma ha sempre vissuto nella fede e nella speranza”.

Tutti i membri del Club sono pronti sempre a impegnarsi in modo attivo nella pastorale e nella carità. Il Club vuole lavorare con quattro finalità: 1. Promuovere il messaggio di speranza del card. Van Thuan; 2. Diffondere il Compendio della dottrina sociale della Chiesa; 3. Pregare per il processo di beatificazione e canonizzazione del cardinale; 4. Organizzare conferenze, seminari, discussioni su temi della dottrina sociale della Chiesa.

Il Club persegue anche l’obbiettivo di spingere “alla speranza” i giovani del Vietnam, aiutandoli ad aumentare la loro cultura. Come il card. Van Thuan diceva spesso: “Se ogni giorno impari una parola, se ogni mese leggi un libro in più, poco a poco sarai migliorato molto. Comincia da oggi; comincia adesso”.

Nei suoi tre anni di vita, il Club ha avuto una sede nella parrocchia di Thái Hà. In questa parrocchia i membri hanno formato gruppi di volontari che raccolgono e domani libri per il programma “Scaffale di speranza” che nei prossimi giorni sarà diffuso anche in altre parrocchie della diocesi di Hanoi.

P. Jean spiega: “Abbiamo bisogno della partecipazione delle parrocchie per sviluppare questo programma dello ‘Scaffale’. In tal modo diffonderemo lo spirito di speranza del card. Van Thuan. Questo aiuterà a potenziare il ruolo dei laici nella missione della Chiesa. Come ha detto una volta il cardinale, quando la Chiesa evangelizza, allora è una Chiesa matura”.

I vietnamiti negli Usa

Per I cattolici vietnamiti emigrati negli Usa, la speranza testimoniata dal card. Van Thuan avvolge anche il loro Paese. Il sig. Ngô Đình Thu, della parrocchia di Santa Barbara, ricorda di aver partecipato a una messa col cardinal. “L’ho incontrato nel 2000 in Missouri. Ricordo ancora la sua esortazione a tutti noi: ‘Siate felici, non tristi e sorridete sempre gli uni agli altri. Voi credete in Gesù e in Maria. Essi porteranno la gioia e la prosperità al popolo vietnamita. Intanto, preghiamo per la libertà nella nostra patria”.

In un’intervista a un giornale statunitense, la signora Phạm Thanh Tâm afferma: “Il card. Van Thuan è un santo e un esempio per noi. Egli mi spinge a fare del mio meglio a far vivere Dio nella mia vita, portando la Buona novella agli altri”.

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