08/02/2019, 11.03
CINA
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Per festeggiare il nuovo anno uiguri costretti a mangiare maiale e bere alcolici

Il fatto rientra nell’ambito della politica di Pechino per indebolire le radici musulmane della popolazione. Funzionari hanno consegnato carne di maiale direttamente alle famiglie musulmane e hanno insistito perché decorazioni tradizionali cinesi per il nuovo anno fossero esposte all’esterno delle case.

Pechino (AsiaNews) – I festeggiamenti in corso per il nuovo anno lunare sarebbero utilizzati dai funzionari governativi dello Xinjiang, regione nord occidentale della Cina, per costringere i musulmani della regione a mangiare carne di maiale e a bere alcolici, proibiti dall’islam. Un comportamento che rientra nella politica governativa mirante a indebolire le radici musulmane della popolazione.

A quanto riferisce Radio Free Asia (RFA), abitanti della prefettura autonoma di Ili Kazakh sono stati invitati a festeggiamenti per celebrare il nuovo anno, con la minaccia di essere condotti nei campi di rieducazione se non avrebbero partecipato. L’emittente aggiunge che un testimone avrebbe riferito che “già l’anno scorso, abitanti di origine kazaka dello Xinjiang, che in quanto musulmani non mangiano carne di maiale, sono stati costretti a farlo per celebrare una festività appartenente ai cinesi Han”.

Funzionari hanno consegnato carne di maiale direttamente alle famiglie musulmane e hanno insistito perché decorazioni tradizionali cinesi per il nuovo anno fossero esposte all’esterno delle case. E civili di origine Han sarebbero stati inviati a festeggiare con famiglie musulmane per sorvegliarle, nell’ambito di un piano di  Pechino per "mettere in ombra" l'Islam entro quattro anni. Lo scorso ottobre è stato anche riferito che funzionari della capitale dello Xinjiang, Urumqi, avevano lanciato una campagna contro i prodotti halal.

Da anni nello Xinjiang Pechino è impegnata in quella che ha definito una campagna contro estremismo e separatismo in una regione autonoma abitata in gran parte da  popolazioni di etnia uigura e kazaka, musulmane. Dal 2017 nelle scuole è anche  vietato l’insegnamento della lingua uigura.

Nell’ottobre scorso, la regione autonoma dello Xinjiang ha compiuto una revisione della sua legislazione per permettere ai governi locali di poter “educare e trasformare” persone influenzate dal “terrorismo” attraverso “centri di addestramento professionale” che in realtà non sono altro che campi di rieducazione forzata. Ex detenuti hanno affermato di essere stati costretti a consumare carne di maiale e alcol mentre erano all'interno.

Gruppi per i diritti umani accusano Pechino di reprimere sistematicamente l'Islam nella provincia, affermando che fino a un milione di persone sono detenute nei cosiddetti campi di rieducazione.

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