16/12/2019, 14.37
CINA
Invia ad un amico

Pechino esporta tecnologie di sorveglianza anti-uiguri in 63 Paesi

Secondo un centro di ricerca statunitense, la Cina è divenuta ormai un motore globale di “tecnologia autoritaria”. Le presentazioni di prodotti cinesi sono spesso accompagnate da prestiti agevolati. Anche compagnie con sede in democrazie liberali svolgono un ruolo importante nel proliferare di tecnologie liberticide.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Compagnie cinesi hanno esportato la tecnologia di sorveglianza con Intelligenza artificiale (Ia) in 63 Paesi. Tra questi vi sono Iran, Myanmar, Venezuela, Zimbabwe ed altre nazioni accusate di violazioni dei diritti umani. È quanto emerge dall’ultimo rapporto del Carnegie Endowment for International Peace, centro di ricerca statunitense con sedi a Washington, Mosca, Beirut, Pechino, Bruxelles e New Delhi.

Gli analisti dell’organizzazione affermano che Pechino è divenuta ormai un motore globale di “tecnologia autoritaria”, grazie a strumenti come i sistemi di riconoscimento facciale che il Partito comunista usa per reprimere uiguri ed altre minoranze islamiche nella regione occidentale dello Xinjiang. Il think-tank Usa esprime il timore che regimi autoritari possano usare la tecnologia per aumentare il proprio potere e che i dati raccolti possano esser rispediti in Cina.

“Società cinesi – in particolare Huawei, Hikvision, Dahua e ZTE – forniscono tecnologie di sorveglianza con Ia a 63 Paesi, 36 dei quali hanno aderito alla Belt and Road Initiative (Bri) cinese”, si legge nel documento. Huawei Technologies Co., leader nelle reti wireless 5G di ultima generazione, da sola esporta il prodotto in almeno 50 nazioni. “Le presentazioni di prodotti cinesi – prosegue il rapporto – sono spesso accompagnate da prestiti agevolati, per incoraggiare i governi ad acquistare le loro attrezzature. Ciò solleva interrogativi preoccupanti sulla misura in cui il governo cinese sta finanziando l'acquisto di tecnologie repressive avanzate”.

Il Carnegie Endowment for International Peace afferma che, oltre alle società cinesi, anche la giapponese NEC Corp. fornisce la tecnologia di sorveglianza con Ia a 14 Paesi; la statunitense IBM Corp. ad 11. “Anche altre compagnie con sede in democrazie liberali – Francia, Germania, Israele, Giappone – svolgono un ruolo importante nel proliferare di questa tecnologia”, dichiara l’organizzazione. Tali Paesi, conclude, “non stanno adottando misure adeguate a monitorare e controllare la diffusione di tecnologie sofisticate collegate alle violazioni dei diritti”.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Pechino, il perfetto Stato di polizia con l’aiuto di data-base e intelligenza artificiale
24/07/2017 14:45
Pechino usa il riconoscimento facciale per scovare i rifugiati nord-coreani
23/06/2023 12:51
L’Asia è la regione con la privacy più sorvegliata al mondo
02/10/2020 14:22
Pechino rischia di perdere la guerra tecnologica con Washington
01/02/2022 12:47
La Cina vuole la sua Chat Gpt, la nuova frontiera dell’intelligenza artificiale
02/03/2023 11:43


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”