Pechino, modificare il Dna dei bambini è ‘folle’, ‘immorale’ e ‘pericoloso’
Non vi sono conferme indipendenti che l’esperimento di rendere immuni due bambine dall’Hiv sia riuscito. Oltre 120 scienziati condannano il tentativo dello scienziato He Jiankui. Anche l’università di Shenzhen prende le distanze dall’esperimento. Il “Quotidiano del popolo” pubblica la notizia, ma poi la cancella. La Cina in competizione con gli Usa per le ricerche sulla biotecnologia.
Pechino (AsiaNews) – Modificare il Dna di embrioni di bambini è “folle”, “immorale” e “pericoloso”. Così molti scienziati in Cina e all’estero hanno bollato l’esperimento condotto dal prof. He Jiankui, che avrebbe portato alla nascita di due bambine immuni all’Hiv, provenienti da un padre affetto dalla malattia e una madre sana.
He Jiankui (v. foto), della Southern University of Science and Technology di Shenzhen (Guangdong), ha annunciato il successo del suo esperimento ieri in un video su Youtube.
Finora non vi è però alcuna conferma indipendente sui risultati dell’esperimento, che non è stato ancora pubblicato su alcuna rivista scientifica. Ieri il “Quotidiano del popolo”, organo ufficiale del Partito comunista cinese, ha prima pubblicato un articolo online riportando la notizia, ma più tardi l’ha rimossa, forse a causa della valanga di critiche giunte da tutto il mondo.
L'università di Shenzhen ha diffuso una dichiarazione ufficiale, in cui si afferma che il ricercatore è via dall’ateneo dal febbraio scorso e che la scuola non sapeva nulla dell’esperimento. Il dipartimento di biologia ha bollato il progetto che “viola in modo serio l’etica accademica e le norme”.
Oltre 120 scienziati cinesi hanno firmato una lettera aperta condannando l’esperimento di He Jiankui come “folle”. “Il progetto – si dice – ignora in modo totale l’etica biomedica, conducendo esperimenti sugli umani senza aver provato che essi sono sicuri”.
Per gli esperti, modificare i geni per rendere immuni dall’Hiv non è necessario perché l’Hiv non si trasmette di padre in figlio. La modifica potrebbe invece produrre rischi rendendo la persona sensibile ad altre malattie.
Joyce Harper, professore di genetica e embriologia umana all’University College di Londra, ha dichiarato che l’annuncio del gruppo di lavoro di He Jiankui è “prematuro, pericoloso e irresponsabile”. “Prima che le procedure arrivino alla pratica clinica – ha detto – abbiamo bisogno di anni di lavoro per mostrare che manipolare il genoma degli embrioni non produca danni alla futura persona”.
Secondo il database dell’Organizzazione mondiale della sanità, l’esperimento di He è stato condotto dall’ HarMoniCare Women and Children’s Hospital di Shenzhen. Ma Qin Suji, al tempo direttore degli affari medici, che ora ha lasciato l’ospedale, nega di aver firmato l’approvazione e suppone che la sua firma sia stata falsificata. Un impiegato dell’ospedale afferma che l’esperimento non è stato condotto là.
He Jiankui gestisce sei compagnie nel settore della genetica. Da tempo la Cina sta cercando di superare gli Stati Uniti nelle ricerche sull’intelligenza artificiale e nella biotecnologia. Lo scorso anno il governo ha investito 9 miliardi di dollari Usa per espandere le capacità in questo settore.
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