07/04/2018, 08.36
RUSSIA
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Pasqua russa, il fuoco santo e le torte giganti

di Vladimir Rozanskij

In corrispondenza della Pasqua ortodossa – domani – si fanno rivivere molte tradizioni: i dolci, le uova, il fuoco santo in diretta dal Santo Sepolcro Gerusalemme. Il patriarca Kirill esorta a partecipare ai sacramenti.  La partecipazione dei fedeli alla Settimana santa è stata fra il 2 e il 4%.

 

Mosca (AsiaNews) - Una delegazione della Fondazione “S. Andrea Protoclito” si è recata da Mosca in Terrasanta, per raccogliere il Fuoco Santo dalla Basilica del S. Sepolcro durante il Mattutino pasquale del 7 aprile e portarlo in Russia, alla celebrazione notturna del patriarca Kirill nella cattedrale di Cristo Salvatore. Per il trasporto è stato organizzato un apposito charter, che verrà accolto all’aeroporto di Vnukovo (uno degli otto aeroporti di Mosca) da centinaia di fedeli, particolarmente devoti a questa tradizione ortodossa: il “fuoco santo” si accende infatti miracolosamente ogni anno alla vigilia di Pasqua, ed è considerato un prodigio riservato solo agli ortodossi, anche se ad esso accedono pure i cattolici, soprattutto agli aderenti allo scoutismo. Il ripetersi del miracolo, secondo la tradizione, garantisce all’umanità almeno un altro anno di esistenza prima dell’Apocalisse.

Il fuoco pasquale verrà portato in tutte le chiese di Mosca e della provincia, per poi essere mostrato alla devozione in quasi 100 città della Russia e in altre comunità ortodosse nel mondo, come ad esempio a New York. Altra tipica tradizione pasquale russa è la preparazione del kulich, una specie di panettone da far benedire in chiesa, che quest’anno viene preparato in anticipo; la giornata dedicata alla cottura del dolce sarebbe il sabato santo, ma quest’anno il 7 aprile ricorre la festa dell’Annunciazione, che nella liturgia orientale non può essere omessa neppure durante le celebrazioni della Settimana Santa.

L’altro dolce pasquale russo è la cosiddetta Paskha, una torta di ricotta con uvetta e mandorle a forma piramidale: quest’anno i cittadini di Rostov sul Don hanno deciso di battere ogni record, inviando a Mosca una Paskha di oltre una tonnellata, chiamata Zar-Paskha, che verrà mostrata ai fedeli presso la cattedrale di Cristo Salvatore per tutta la giornata di Pasqua. La vigilia della festa si apre infatti a Mosca, nei pressi della cattedrale e del Cremlino, la festa del “Dono Pasquale”, una manifestazione che ha preso piede specie negli ultimi anni, in cui vengono esposti i migliori prodotti dell’arte culinaria e dell’artigianato locale, quasi una “festa dell’autarchia” in tempi di isolamento, dovuto alle sanzioni. Culmine della festa sarà la premiazione da parte del patriarca del miglior uovo pasquale decorato, scelto tra oltre 500 concorrenti.

Il patriarca Kirill ha presieduto tutte le cerimonie della Settimana Santa nella cattedrale di Cristo Salvatore. Nella liturgia del Giovedì Santo ha compiuto il rito della Lavanda dei piedi a dodici vescovi, rappresentanti dei dodici apostoli verso cui Cristo si chinò per la purificazione dell’Ultima Cena. Nell’occasione, il patriarca ha ricordato che la comunione eucaristica inaugurata da Cristo durante la santa cena “è quella forza spirituale che per la grazia divina s’infonde negli uomini per far loro compiere grandi imprese, per affrontare le persecuzioni e vincere la degradazione del peccato per vivere veramente da cristiani, nonostante tutte le difficoltà delle circostanze storiche in cui sono chiamati a vivere”.

Il Triduo Pasquale è l’occasione per molti fedeli ortodossi per riaccostarsi alla comunione sacramentale, che nella pratica orientale non è frequente, anche per l’obbligo del digiuno e quello di confessarsi durante la celebrazione stessa: a Pasqua tali obblighi vengono sospesi, permettendo una partecipazione di massa ai doni della grazia. Secondo le parole di Kirill, “la comunione non deve diventare un’abitudine, o una pratica soltanto tradizionale. Per questo ognuno di noi si deve preparare ad accostarsi a questo grande mistero del corpo e del sangue di Cristo… se non veniamo alla liturgia soltanto per sostare davanti alle immagini e recitare una preghiera, ma ci accostiamo ai sacramenti con la giusta preparazione e partecipazione, allora la nostra vita cambia, e la forza dello Spirito Santo agirà in noi in modo regolare”.

Secondo i sondaggi abituali del maggior centro di statistica, il “Levada-centr”, anche quest’anno i russi hanno in realtà partecipato molto superficialmente ai riti ecclesiastici. Poco più del 20% della popolazione ha dichiarato di aver in qualche modo rispettato il precetto del digiuno, mentre gli anni scorsi la percentuale superava il 30%, e alle liturgie della Settimana Santa la frequenza si aggira tra il 2 e il 4%, anche se si attendono grandi folle almeno per la processione iniziale della Veglia Pasquale nelle chiese, quando tutti i fedeli con le candele accese cantano insieme ai celebranti l’inno a Cristo Risorto.

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