04/06/2010, 00.00
VATICANO-CIPRO-MEDIO ORIENTE
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Papa: unità tra i cristiani del Medio Oriente, testimoni del Vangelo in circostanze difficili

L’ecumenismo e il Sinodo per il Medio Oriente segnano il primo giorno della visita di Benedetto XVI a Cipro, luogo di “incrocio di culture e religioni”. Il desiderio della piena unità nella celebrazione con l’arcivescovo cipriota Chrysostomos.
Nicosia (AsiaNews) – Striscioni e e grida di benvenuto, monaci e metropoliti sorridenti intorno a Benedetto XVI e all’arcivescovo Chrysostomos II, nella chiesa di Agia Kiriaki Chrysopolitissa (Santa Ciriaca Chrysopolitissa), antica chiesa ortodossa cipriota, aperta al culto anche per cattolici e anglicani. E’ il primo appuntamento del Papa dopo la cerimonia di benvenuto a Cipro, all’aeroporto di Paphos (nella foto). E’ una celebrazione ecumenica che indica da subito uno dei due motivi principali di questo 16mo viaggio di Benedetto XVI fuori d’Italia. L’altro è la consegna ai vescovi cattolici del Medio Oriente dell’Instrumentum laboris, il documento di lavoro del Sinodo per il Medio Oriente, occasione di unità per i cristiani che nella regione vivono “talora in circostanze difficili”.
 
Il cammino verso l’unità assume un senso particolare su quest’isola che, ricorda lo stesso Papa, “fu la prima tappa dei viaggi missionari dell’Apostolo Paolo”. “Proprio vicino a questo luogo aggiunge - predicarono alla presenza del proconsole romano Sergio Paolo. Fu quindi da questo posto che il messaggio del Vangelo cominciò a diffondersi in tutto l’impero e la Chiesa, fondata sulla predicazione apostolica, fu capace di piantare radici in tutto il mondo allora conosciuto”. “Da qui si diffondono le radici cristiane di tutta l’Europa”, dice da parte sua l’arcivescovo Chrysostomos.
 
Nel tempo attuale, Chrysostomos, figura di rilievo nell’ortodossia, è apertamente impegnato per la ricerca dell’unità, ha incontrato Benedetto XVI in Vaticano, lha invitato a Cipro e ha avuto parole dure contro quelle frange dell’estremismo ortodosso che non vogliono vedere il papa nelle loro terre.
 
“La Chiesa a Cipro – dice Benedetto XVI - può giustamente andare fiera del proprio collegamento diretto con la predicazione di Paolo, Barnaba e Marco e della comunione nella fede apostolica, che la lega a tutte quelle Chiese che custodiscono la stessa regola della fede. Questa è la comunione, reale, benché imperfetta, che già ora ci unisce, e che ci sospinge a superare le nostre divisioni e a lottare per ripristinare quella piena unione visibile, che è voluta dal Signore per tutti i suoi seguaci”.
 
“La comunione ecclesiale nella fede apostolica – aggiunge - è sia un dono, sia un appello alla missione”. “Come Paolo e Barnaba, ogni cristiano, mediante il battesimo, è ‘riservato’ perché porti testimonianza profetica al Signore risorto ed al suo vangelo di riconciliazione, di misericordia e di pace”. Parola difficile in quest’isola divisa in due in segito all’invasione turca del 1974. La ricorda il presidente cipriota, Demetris Christofias, nel suo discorso di benvenuto, la ricorda Chrysostomos che evoca la distruzione di chiese, monumenti, opere d’arte e persino nomi cristiani nella parte occupata e chiede al Papa aiuto perché la divisione abbia fine.
 
Il Papa non fa cenno alla questione, ma si sa che il Vaticano ha reclinato l’invito ad allargare all’altra parte dell’isola la sua visita. Benedetto XVI, al suo arrivo, parla invece di Cipro come “incrocio di culture e religioni, di storie gloriose ed antiche insieme, ma che ancora mantengono un forte e visibile impatto sulla vita del Paese. Essendo entrata recentemente nell’Unione Europea, la Repubblica di Cipro ha iniziato a sentire il beneficio di scambi economici e politici con gli altri Paesi Europei. Tale appartenenza ha dato al vostro Paese anche l’accesso a mercati, a tecnologia e a conoscenze pratiche. E’ grandemente auspicabile che questa appartenenza porti prosperità nel vostro Paese e che gli altri Paesi Europei, a loro volta, vengano arricchiti dalla vostra eredità spirituale e culturale, che riflette il vostro ruolo storico, trovandovi tra l’Europa, l’Asia e l’Africa”.
 
“Cipro – aggiunge - è perciò un luogo appropriato dal quale lanciare la riflessione della nostra Chiesa sul posto della secolare comunità cattolica del Medio Oriente, la nostra solidarietà con tutti i Cristiani della regione e la nostra convinzione che essi hanno un insostituibile ruolo da sostenere nella pace e nella riconciliazione fra i suoi popoli”.
 
Il Sinodo, secondo tema centrale del viaggio, nelle parole dette dal Papa al suo arrivo, “esaminerà molti aspetti della presenza della Chiesa nella regione e le sfide che i Cattolici devono affrontare, talvolta in circostanze difficili, vivendo la comunione con la Chiesa Cattolica ed offrendo la loro testimonianza a servizio della società e del mondo”.  Esso, aggiunge nel corso dell’incontro ecumenico, “rifletterà sul ruolo vitale dei cristiani nella regione, li incoraggerà nella loro testimonianza al Vangelo e li aiuterà a promuovere maggior dialogo e cooperazione fra cristiani in tutta la regione. Significativamente, i lavori del Sinodo saranno arricchiti dalla presenza di delegati fraterni di altre Chiese e Comunità cristiane dell’area, quale segno del comune impegno al servizio della parola di Dio e della nostra apertura alla potenza della sua Grazia che riconcilia”.
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