14/06/2024, 11.29
VATICANO
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Papa: si può ridere anche di Dio, come si scherza con chi si ama

Le parole a un folto gruppo di comici di diversi Paesi del mondo ricevuti in udienza in Vaticano. "A modo vostro unite la gente, perché il riso è contagioso. Sapete svegliare il senso critico senza spargere allarme o terrore e senza umiliare nessuno. Aiutateci, con il sorriso, a vedere la realtà con le sue contraddizioni, e a sognare un mondo migliore”".

Città del Vaticano (AsiaNews) – “Si può ridere anche di Dio? Certo, e non è bestemmia questo: si può ridere, come si gioca e si scherza con le persone che amiamo. E la tradizione sapienziale e letteraria ebraica è maestra in questo. Si può fare ma senza offendere i sentimenti religiosi dei credenti, soprattutto dei poveri”.

Lo ha detto questa mattina papa Francesco durante un’udienza un po’ inconsueta tenuta nella Sala Clementina in Vaticano. In un’iniziativa promossa dal Dicastero della Cultura e dell’educazione il pontefice ha incontrato 107 artisti dell’umorismo provenienti da 15 diversi Paesi. Insieme a un folto gruppo di comici molto popolari in Italia - erano presenti anche volti noti al grande pubblico globale: dall’attrice Whoopi Goldberg a star dei network americani, come Stephen Colbert, Jimmy Fallon e Chris Rock. E poi altri volti significativi per le loro provenienze come lo stand-up comedian franco-algerino Redouane Bougheraba o l’attrice tedesca di origini turche Meltem Kaptan. L’unico nome asiatico presente nella lista diffusa dalla Santa Sede è quello dell’artista di Timor Est Rivelino Barro Gonçalves. 

“Siete tra i più amati, cercati, applauditi. Sicuramente perché siete bravi; ma c’è anche un altro motivo: voi avete e coltivate il dono di far ridere – ha detto Francesco tessendo un caloroso elogio di questa forma di spettacolo -. In mezzo a tante notizie cupe, immersi come siamo in tante emergenze sociali e anche personali, voi avete il potere di diffondere la serenità e il sorriso. A modo vostro voi unite la gente, perché il riso è contagioso. È più facile ridere insieme che da soli: la gioia apre alla condivisione ed è il miglior antidoto all’egoismo e all’individualismo. Ridere aiuta anche a rompere le barriere sociali, a creare connessioni tra le persone”.

A questi artisti Francesco ha consegnato idealmente la celebre preghiera di san Tommaso Moro (1478-1535) che inizia con le parole: Dammi, Signore, il senso dell’umorismo. “A me piace pregare ogni giorno con queste parole - ha raccontato -. È una grazia che chiedo tutti i giorni, perché mi fa prendere le cose con lo spirito giusto”.

“Voi riuscite pure in un altro miracolo – ha aggiunto ancora il papa -. Riuscite a far sorridere anche trattando problemi, fatti piccoli e grandi della storia. Denunciate gli eccessi di potere; date voce a situazioni dimenticate; evidenziate abusi; segnalate comportamenti inadeguati...Ma senza spargere allarme o terrore, ansia o paura, come fa molta comunicazione; voi svegliate il senso critico facendo ridere e sorridere. Lo fate raccontando storie di vita, narrando la realtà, secondo il vostro punto di vista originale; e in questo modo parlate alla gente di problemi piccoli e grandi”.

Francesco ha anche citato un passaggio della Scrittura (Proverbi 8,30-31) in cui si racconta che la Sapienza divina “giocava davanti a Dio”. “Praticava la vostra arte a beneficio nientemeno che di Dio stesso, primo spettatore della storia - ha commentato il pontefice -. Ricordatelo: quando riuscite a far sgorgare sorrisi intelligenti dalle labbra anche di un solo spettatore - questo che dirò adesso non è eresia - fate sorridere anche Dio”. Del resto, ha aggiunto ancora, Dio stesso sembra scherzare con Abramo e Sara quando promette loro un figlio quando erano ormai vecchi e senza discendenza. Al punto che la Genesi spiega il nome Isacco con le parole di Sara: “Motivo di lieto riso mi ha dato Dio” (Gen 21,6).

“L’umorismo non offende, non umilia, non inchioda le persone ai loro difetti - ha detto Francesco -. Mentre oggi la comunicazione genera spesso contrapposizioni, voi sapete mettere insieme realtà differenti e a volte anche contrarie. Quanto abbiamo bisogno di imparare da voi. Continuate ad allietare la gente - ha concluso - specialmente chi fa più fatica a guardare la vita con speranza. Aiutateci, con il sorriso, a vedere la realtà con le sue contraddizioni, e a sognare un mondo migliore”.

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