30/06/2018, 12.58
VATICANO
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Papa: per testimoniare Gesù servono il coraggio della verità e l’attenzione a tutti

“Si tratta di parlare chiaro e non voltare la faccia dall’altra parte di fronte agli attacchi al valore della vita umana dal concepimento al suo naturale tramonto, di fronte alla dignità della persona umana, di fronte ai mali sociali, di fronte alle varie forme di povertà”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Avere “il coraggio della verità”, l’attenzione a tutti, specialmente ai lontani, e la capacità di affascinare e comunicare. Sono tre aspetti della testimonianza cristiani indicati da papa Francesco per l’attività delle Famiglie del Preziosissimo Sangue, ricevute oggi in Vaticano.

Il Papa ha sottolineato come “fin dagli inizi del Cristianesimo, il mistero d’amore del Sangue di Cristo ha affascinato tante persone”. “La meditazione del sacrificio di Cristo – ha aggiunto - ci induce a compiere opere di misericordia, donando la nostra vita per Dio e i fratelli senza risparmio. La meditazione del mistero del Sangue di Cristo versato sulla croce per la nostra redenzione, ci spinge, in particolare, verso quanti potrebbero essere curati nelle loro sofferenze morali e fisiche e sono invece lasciati languire ai margini di una società del consumo e dell’indifferenza. È in questa prospettiva che si evidenzia in tutta la sua importanza il vostro servizio alla Chiesa e alla società. Da parte mia, vi suggerisco tre aspetti che possano aiutarvi nella vostra attività e nella vostra testimonianza: il coraggio della verità; l’attenzione a tutti, specialmente ai lontani; la capacità di affascinare e comunicare”.

“Il coraggio della verità. È importante essere persone coraggiose, costruire comunità coraggiose che non hanno paura di schierarsi per affermare i valori del Vangelo e la verità sul mondo e sull’uomo. Si tratta di parlare chiaro e non voltare la faccia dall’altra parte di fronte agli attacchi al valore della vita umana dal concepimento al suo naturale tramonto, di fronte alla dignità della persona umana, di fronte ai mali sociali, di fronte alle varie forme di povertà. La testimonianza dei discepoli di Gesù è chiamata a toccare la vita delle parrocchie e dei quartieri, a non lasciare indifferenti ma a incidere, trasformando i cuori e la vita delle persone”.

“Il secondo aspetto è l’attenzione a tutti, specialmente ai lontani. Nella vostra missione siete chiamati ad arrivare a tutti, a farvi capire da tutti, ad essere cioè ‘popolari’ usando un linguaggio grazie al quale tutti possano comprendere il messaggio del Vangelo. I destinatari dell’amore e della bontà di Gesù sono tutti: i vicini, ma soprattutto i lontani. Pertanto, occorre individuare le forme più adatte per riuscire ad avvicinare una molteplicità di persone nelle case, negli ambienti sociali e nella strada. Per fare questo, avete davanti l’esempio di Gesù e dei discepoli che camminavano per le strade della Palestina annunciando il Regno di Dio”.

“Il terzo aspetto che suggerisco per la vostra testimonianza è la capacità di affascinare e comunicare. Essa è finalizzata specialmente alla predicazione, alla catechesi, agli itinerari di approfondimento della Parola di Dio. Si tratta di suscitare un coinvolgimento sempre maggiore per offrire e far gustare i contenuti della fede cristiana, sollecitando a una vita nuova in Cristo. Il Vangelo e lo Spirito Santo suscitano parole e gesti che fanno ardere i cuori e li aiutano ad aprirsi a Dio e al prossimo. Per questo ministero della Parola, si può trarre ispirazione dall’atteggiamento con cui Gesù dialogava con la gente per rivelare il suo mistero a tutti, per affascinare la gente comune con insegnamenti elevati ed esigenti. La forza di questo atteggiamento si nasconde «in quello sguardo di Gesù verso il popolo, al di là delle sue debolezze e cadute: “Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno” (Lc 12,32)» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 141). Imitando lo stile con cui Gesù predicava, ci aiuta ad accostare gli altri facendo loro percepire la tenerezza di Dio. Credo che viviamo un tempo nel quale è necessario portare avanti la rivoluzione della tenerezza”.

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