25/10/2018, 11.46
VATICANO
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Papa: per conoscere Gesù, riconoscersi peccatori e pregare

“Primo passo, conoscere se stessi: peccatori; peccatori. Senza questa conoscenza e anche senza questa confessione interiore, che sono un peccatore, non possiamo andare avanti. Secondo passo, la preghiera al Signore, che con la sua potenza ci faccia conoscere questo mistero di Gesù che è il fuoco che Lui ha portato sulla Terra”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Riconoscersi peccatori e pregare: sono i “passi” necessari per non essere “cristiani di parole” e conoscere concretamente Gesù in modo da poter rispondere alla domanda: “Chi è Gesù Cristo per te?”. L’ha detto papa Francesco nell’omelia della messa celebrata stamattina a Casa santa Marta, prendendo spunto dal brano della Lettera agli Efesini (Ef 3,14-21), nella quale Paolo dice: “radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere” “quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e di conoscere l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio”.

San Paolo, infatti, ha proprio l’inquietudine di trasmettere che lui ha conosciuto Gesù Cristo tramite la sua esperienza, quando è caduto da cavallo, quando il Signore gli ha parlato al cuore. Non ha conosciuto Cristo “cominciando dagli studi teologici”  anche se, poi, “è andato a vedere come nella Scrittura era annunciato” Gesù. “Quello che Paolo ha sentito, vuole che noi cristiani lo sentiamo. Alla domanda che noi possiamo fare a Paolo: ‘Paolo, chi è Cristo per te?’, lui dirà la propria esperienza, semplice: ‘Mi amò e si è consegnato per me’. Ma lui è coinvolto con Cristo che ha pagato per lui. Questa esperienza, Paolo vuole che i cristiani – in questo caso i cristiani di Efeso – la abbiano, entrino in questa esperienza al punto che ognuno possa dire: ‘Mi amò e si consegnò per me’, ma dirlo con l’esperienza propria”.

Per arrivare all’esperienza che San Paolo ha avuto con Gesù, Papa Francesco ha sottolineato che recitare molte volte il Credo aiuta ma la strada migliore passa per il riconoscersi peccatori: è il primo passo. Quando, infatti, Paolo dice che Gesù si è consegnato per lui, vuol dire che ha pagato per lui e lo racconta nelle sue Lettere. La prima definizione che dà di se stesso è, dunque, quella di “essere un peccatore”, dicendo che ha perseguitato i cristiani, e parte proprio dall’essere “scelto per amore, ma peccatore”. “Il primo passo per la conoscenza di Cristo, per entrare in questo mistero – ha ribadito il Papa - è la conoscenza del proprio peccato, dei propri peccati”.

Francesco ha rilevato, poi che nel sacramento della Riconciliazione “noi diciamo i nostri peccati” ma “una cosa è dire i peccati”, un’altra cosa è riconoscersi peccatori di natura, “capace di fare qualsiasi cosa”, “riconoscersi una sporcizia”.  San Paolo ha fatto questa esperienza della propria miseria, “che ha bisogno di essere redenta”, di qualcuno che “paghi il diritto a dirsi “figlio di Dio”“: “tutti lo siamo, ma dirlo, sentirlo, c’era bisogno del sacrificio di Cristo”. Quindi riconoscersi peccatori concretamente, vergognandosi di se stessi.

C’è poi un secondo passo per conoscere Gesù: quello della contemplazione, della preghiera per chiedere di conoscere Gesù. “C’è una preghiera bella, di un Santo: “Signore, che Ti conosca e mi conosca”: conoscere se stessi e conoscere Gesù”. Qui si dà questo rapporto di salvezza, rileva il Papa esortando anche a “non accontentarsi con il dire tre, quattro parole giuste su Gesù” perché, invece, “conoscere Gesù è un’avventura, ma un’avventura sul serio, non un’avventura da ragazzino”, perché l’amore di Gesù è senza limiti.

“Lo stesso Paolo lo dice: ‘Lui ha tutto il potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o pensare. Ha la potenza di farlo. Ma dobbiamo domandarlo. ‘Signore, che io Ti conosca; che quando io parlerò di Te, dica non parole da pappagallo, dica parole nate nella mia esperienza. E come Paolo possa dire: «Mi amò e si è consegnato per me», e dirlo con convinzione. Questa è la nostra forza, questa è la nostra testimonianza. Cristiani di parole, ne abbiamo tanti; anche noi, tante volte lo siamo. Questa non è la santità; santità è essere cristiani che operano nella vita quello che Gesù ha insegnato e quello che Gesù ha seminato nel cuore”.

In conclusione per conoscere Gesù Cristo “Primo passo, conoscere se stessi: peccatori; peccatori. Senza questa conoscenza e anche senza questa confessione interiore, che sono un peccatore, non possiamo andare avanti. Secondo passo, la preghiera al Signore, che con la sua potenza ci faccia conoscere questo mistero di Gesù che è il fuoco che Lui ha portato sulla Terra. Sarà una bella abitudine se tutti i giorni, in qualche momento, potessimo dire: ‘Signore, che Ti conosca e mi conosca’. E così andare avanti”.

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