22/03/2019, 13.04
VATICANO
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Papa: l’acqua, diritto umano fondamentale, non sia trasformata in una merce

Messaggio di Francesco al direttore generale della FAO, José Graziano da Silva, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, che si celebra oggi e che ha per tema: “Non lasciare nessuno indietro”. Valorizzare e difendere questo bene è un compito al quale sono chiamate insieme a tutti gli abitanti del pianeta le nuove generazioni.

Città del Vaticano (AsiaNews) – L’acqua “diritto umano fondamentale” e “bene essenziale per l'equilibrio degli ecosistemi e per la sopravvivenza umana” deve essere accessibile a tutti, ponendo fine alla “ingiustizia” per la quale soffrono tanti fratelli e sorelle. Lo scrive papa Francesco nel messaggio che ha inviato al direttore generale della FAO, José Graziano da Silva, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, che si celebra oggi e che ha per tema: “Non lasciare nessuno indietro”.

“Siamo – scrive il Papa - tutti architetti del futuro e la comunità internazionale con le sue decisioni e le sue opere sta già investendo nel domani del nostro pianeta. È necessario sviluppare piani di finanziamento e progetti idrici a lungo raggio. Questa fermezza porterà a superare la visione di trasformare l'acqua in una mera merce, regolata esclusivamente dalle leggi del mercato”.

“Nei nostri giorni - evidenzia Francesco - si vede come l'aridità del pianeta si estenda a nuove regioni”, e le popolazioni di queste terre “sempre più soffrono a causa della mancanza di fonti d'acqua adatte al consumo. Per questo motivo, ‘non lasciare nessuno indietro’ significa impegnarsi a porre fine a questa ingiustizia. L'accesso a questo bene è un diritto umano fondamentale, che deve essere rispettato, perché sono in gioco la vita delle persone e la loro dignità (cfr. Letter enc Laudato si ', 30)”. Non lasciare nessuno dietro, aggiunge il Papa, significa anche essere consapevoli della necessità di rispondere con fatti concreti: non solo attraverso il mantenimento o il miglioramento delle strutture idriche, ma anche investendo nel futuro, educando le nuove generazioni ad utilizzare e ad avere cura dell'acqua. Questa presa di coscienza, sottolinea Francesco, è una priorità in un mondo in cui tutto viene scartato e disprezzato e che, in molti casi, non comprende l'importanza delle risorse a nostra disposizione.

Valorizzare e a difendere questo bene è un compito al quale, sottolinea il Papa, sono chiamate sono chiamate insieme a tutti gli abitanti del pianeta le nuove generazioni. “È un compito che inizia con la consapevolezza di quelle persone che subiscono le inevitabili conseguenze dei cambiamenti climatici e di tutti coloro che sono vittime di una o più forme di sfruttamento e contaminazione delle acque da parte di vari fattori. Questa sfida educativa genererà una nuova visione di questo bene, producendo generazioni che valorizzano e amano le risorse della Terra”.

A conclusione del suo messaggio il Papa cita la definizione di san Francesco, “l'acqua, che è molto utile e umile, preziosa e casta” serve per il sostentamento e il beneficio per noi e per le generazioni future.

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