26/04/2019, 13.28
VATICANO
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Papa: la Parola di Dio è viva e dà vita e ci chiama a uscire da noi stessi

Ricevendo i partecipanti al congresso internazionale promosso dalla Federazione biblica cattolica, Francesco ha sottolineato che “nella Chiesa la Parola è un’insostituibile iniezione di vita. Per questo sono fondamentali le omelie”, che non sono un esercizio di retorica, ma “condivisione dello Spirito”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – La Parola di Dio “è viva e dà vita”, “resta giovane al cospetto di tutto ciò che passa”, “porta nel mondo il respiro di Dio”, “ci preserva dall’autosufficienza e dal trionfalismo, ci chiama continuamente a uscire da noi stessi”. L’udienza di oggi ai partecipanti al congresso internazionale promosso dalla Federazione biblica cattolica (CBF) in occasione del 50mo anniversario della fondazione, ha dato occasione a papa Francesco per una riflessione sul tema della Bibbia e la vita.

Prendendo spunto dal tema del Congresso “La Bibbia e la vita: l’ispirazione biblica dell’intera vita pastorale e la missione della Chiesa – Esperienze e sfide”, Francesco ha infatti sottolineato l’inscindibilità del binomio Bibbia e vita. La Parola di Dio, ha detto, “è viva e dà vita. È importante ricordare che lo Spirito Santo, il Vivificatore, ama operare attraverso la Scrittura. La Parola porta infatti nel mondo il respiro di Dio, infonde nel cuore il calore del Signore”. E, ha proseguito, “la Bibbia non è una bella raccolta di libri sacri da studiare, è Parola di vita da seminare, dono che il Risorto chiede di accogliere e distribuire perché ci sia vita nel suo nome (cfr Gv 20,31)”.

“Nella Chiesa la Parola è un’insostituibile iniezione di vita. Per questo sono fondamentali le omelie. La predicazione non è un esercizio di retorica e nemmeno un insieme di sapienti nozioni umane”, “è invece condivisione dello Spirito (cfr 1 Cor 2,4), della Parola divina che ha toccato il cuore del predicatore, il quale comunica quel calore, quella unzione. Tante parole affluiscono quotidianamente alle nostre orecchie, trasmettendo informazioni e dando molteplici input; tante, forse troppe, al punto da superare spesso la nostra capacità di accoglierle. Ma non possiamo rinunciare alla Parola di Gesù, all’unica Parola di vita eterna (cfr Gv 6,68), di cui abbiamo bisogno ogni giorno”. “È desiderio dello Spirito plasmarci come Chiesa ‘formato-Parola’: una Chiesa che non parli da sé o di sé, ma che abbia nel cuore e sulle labbra il Signore, che quotidianamente attinge dalla sua Parola. La tentazione è invece sempre quella di annunciare noi stessi e di parlare delle nostre dinamiche, ma così non si trasmette al mondo la vita”.

“La Parola dà vita a ciascun credente insegnando a rinunciare a sé stessi per annunciare Lui. In questo senso agisce come una spada tagliente che, entrando in profondità, discerne pensieri e sentimenti, porta alla luce la verità, ferisce per risanare (cfr Eb 4,12; Gb 5,18)”, “vivifica. Non lascia tranquilli, mette in discussione. Una Chiesa che vive nell’ascolto della Parola non è mai paga delle proprie sicurezze. È docile alla novità imprevedibile dello Spirito. Non si stanca di annunciare, non cede alla delusione, non si arrende nel promuovere a ogni livello la comunione, perché la Parola chiama all’unità e invita ciascuno ad ascoltare l’altro, superando i propri particolarismi”.

“La Chiesa che si nutre della Parola, dunque, vive per annunciare la Parola. Non si parla addosso, ma si cala nelle strade del mondo: non perché le piacciano o siano agevoli, ma perché sono i luoghi dell’annuncio”. “La Parola divina, che esce dal Padre e si riversa nel mondo, la spinge fino agli estremi confini della terra. La Bibbia è il suo miglior vaccino contro la chiusura e l’autoconservazione. È Parola di Dio, non nostra, e ci distoglie dallo stare al centro, ci preserva dall’autosufficienza e dal trionfalismo, ci chiama continuamente a uscire da noi stessi. La Parola di Dio possiede una forza centrifuga, non centripeta: non fa ripiegare all’interno, ma spinge all’esterno, verso chi non ha ancora raggiunto. Non assicura tiepidi conforti, perché è fuoco e vento: è Spirito che incendia il cuore e sposta gli orizzonti, dilatandoli con la sua creatività”

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