16/04/2006, 00.00
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Papa: il mondo accolga la pace del Risorto

Il primo messaggio pasquale di Benedetto XVI chiede di realizzare la pace attraverso il dialogo e il riconoscimento dei diritti. Il Papa cita Israele, Palestina, Iraq, Africa, America latina e le "crisi legate al nucleare". Auguri in 62 lingue. E la piazza li fa a lui per i suoi 79 anni.

Città del Vaticano (AsiaNews) - Pace. Pace per Israele, al quale sia riconosciuto il diritto di vivere in sicurezza; pace per la Palestina, per la ha chiesto l'aiuto della comunità internazionale ed affermato il diritto di divenire uno Stato; pace per l'Iraq, dove prevalga su una guerra senza pietà; pace da cercare con il dialogo nelle crisi internazionali legate al nucleare, ossia Iran e Corea del Nord; pace per l'Africa, in particolare per la regione dei grandi Laghi e il tormentato Darfur; pace per l'Amercia latina, ove cessino i sequestri e sia rafforzata la democrazia; pace nel mondo intero, tra le sue etnie, culture e religioni, liberato dal terrorismo. Nel giorno che rinnova l'eterna vittoria di Gesù sulla morte, Benedetto XVI ha rivolto al mondo un messaggio di fede per i cristiani e di speranza per il mondo tutto. E' un augurio che, dopo la benedizione Urbi et Orbi, dalla loggia della basilica ha ripetuto in 62 lingue.

In una piazza San Pietro colorata da migliaia di fiori, sotto un caldo sole primaverile, alle oltre centomila persone presenti ed alle centinaia di milioni collegate per televisione, Benedetto XVI, nel giorno del suo 79mo compleanno, celebrando la sua prima Pasqua da papa, ha  ripetuto l'annuncio dell'angelo: "Cristo è risorto", per esortare a capire il senso di quelle parole ed unirsi alla gioia che da esse proviene nella promessa dell'eternità, ma anche cercando di dare pace a questo tempo.

"Oggi – ha detto tra l'altro - si compie la promessa del Creatore; oggi, anche in questa nostra epoca segnata da inquietudine e incertezza, riviviamo l'evento della risurrezione che ha cambiato il volto della nostra vita, ha cambiato la storia dell'umanità. Da Cristo risorto attendono speranza, talvolta anche inconsapevolmente, quanti sono tuttora oppressi da vincoli di sofferenza e di morte".

"Lo Spirito del Risorto – ha aggiunto, passando in rassegna i dolori del mondo - porti, in particolare, sollievo e sicurezza in Africa alle popolazioni del Darfur, che versano in una drammatica situazione umanitaria non più sostenibile; a quelle della regione dei Grandi Laghi, dove molte piaghe sono ancora non rimarginate; ai vari popoli dell'Africa che aspirano alla riconciliazione, alla giustizia e allo sviluppo. In Iraq sulla tragica violenza, che senza pietà continua a mietere vittime, prevalga finalmente la pace. Pace auspico vivamente anche per coloro che sono coinvolti nel conflitto in Terrasanta, invitando tutti ad un dialogo paziente e perseverante che rimuova gli ostacoli antichi e nuovi, evitando le tentazioni della rappresaglia ed educando le nuove generazioni ad un rispetto reciproco. La comunità internazionale, che riafferma il giusto diritto di Israele di esistere in pace, aiuti il popolo palestinese a superare le precarie condizioni in cui vive e a costruire il suo futuro, andando verso la costituzione di un vero e proprio Stato".

"Lo Spirito del Risorto susciti un rinnovato dinamismo nell'impegno dei Paesi dell'America Latina, perché siano migliorate le condizioni di vita di milioni di cittadini, estirpata l'esecranda piaga dei sequestri di persona e consolidate le istituzioni democratiche, in spirito di concordia e di fattiva solidarietà. Per quanto riguarda le crisi internazionali legate al nucleare, si giunga a una composizione onorevole per tutti mediante negoziati seri e leali, e si rafforzi nei responsabili delle Nazioni e delle Organizzazioni Internazionali la volontà di realizzare una pacifica convivenza tra etnie, culture e religioni, che allontani la minaccia del terrorismo".

"Il Signore risorto faccia sentire ovunque la sua forza di vita, di pace e di libertà. A tutti oggi sono rivolte le parole con le quali nel mattino di Pasqua l'angelo rassicurò i cuori intimoriti delle donne: "Non abbiate paura! … Non è qui. E' risuscitato" (Mt 28,5-6). Gesù è risorto e ci dona la pace; è Egli stesso la pace. Per questo con forza la Chiesa ripete: "Cristo è risorto – Christós anésti". Non tema l'umanità del terzo millennio di aprirGli il cuore. Il suo Vangelo ricolma pienamente la sete di pace e di felicità che abita ogni cuore umano. Cristo ora è vivo e cammina con noi. Immenso mistero di amore!".

Al momento degli auguri al mondo, numerose le lingue asiatiche usate da Benedetto XVI, per annunciare la Risurrezione: nell'ordine, russo, mongolo, turco, hindi, tamil, malayalam, bengalese, birmano, urdu, cinese, giapponese, coreano, vietnamita, singalese, tailandese, indonesiano, cambogiano e filippino.

Negli auguri, il Papa ha avuto un pensiero per l'Italia, perché "nel particolare momento che sta vivendo in questi mesi, il Signore risorto rechi serenità alla Comunità nazionale e rafforzi in quanti operano al suo servizio il vivo desiderio di perseguire obiettivi di concordia e di autentico sviluppo per il bene di tutti". (FP)

Foto: CPP

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