28/03/2018, 11.07
VATICANO
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Papa: il cristiano non può vivere con la morte nell’anima, né essere causa di morte

Domani comincia il Triduo pasquale che ripropone i grandi eventi della salvezza operati da Cristo. “La giustificazione di Gesù ci salva dalla corruzione”, ma “ci sono i cristiani finti, dicono io sono giustificato da Gesù, ma vivo un  vita corrotta e questi finiranno male. Tutti siamo peccatori, ma il cristiano corrotto ha la morte nell’anima. Per non andare lontano pensiamo ai cristiani mafiosi”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Con la morte e la risurrezione di Gesù siamo “giustificati”: salvati dalla corruzione. “Non si può più vivere con la morte nell’anima, e neanche essere causa di morte”. Ma “ci sono i cristiani finti, dicono: io sono giustificato da Gesù, ma vivo un  vita corrotta. E questi finiranno male”. “Per non andare lontano pensiamo ai cristiani mafiosi”. E’ il monito lanciato oggi da papa Francesco che ha dedicato la catechesi per l’udienza generale al Triduo pasquale, che cominci domani, e che “segna le tappe fondamentali della nostra fede e della nostra vocazione nel mondo” e termina con “un annuncio di gioia e di speranza, ma anche un appello alla responsabilità e alla missione”.

Alle 15mila persone presenti in piazza san Pietro, il Papa ha ricordato che domani cominciano “i giorni più importanti dell’anno liturgico”. A braccio, ha poi chiesto: “quale festa è più importante per la nostra fede?”. E alla risposta dei presenti: “la Pasqua”, ha aggiunto “ma voi sapete che io fino a 15 anni ero convinto che fosse il Natale?”.

“Questi giorni – ha ripreso - costituiscono la memoria celebrativa di un unico grande mistero: la morte e la risurrezione del Signore Gesù. Il Triduo ha inizio domani, con la Messa ‘in Coena Domini’, e si concluderà con i vespri della Domenica di Risurrezione. Poi viene Pasquetta, ma è familiare, è post-liturgica. Esso segna le tappe fondamentali della nostra fede e della nostra vocazione nel mondo, e tutti i cristiani sono chiamati a vivere i tre Giorni santi come, per così dire, la ‘matrice’ della loro vita personale e comunitaria, come l’esodo dall’Egitto lo è per i nostri fratelli ebrei. Questi tre Giorni ripropongono al popolo cristiano i grandi eventi della salvezza operati da Cristo, e così lo proiettano nell’orizzonte del suo destino futuro e lo rafforzano nel suo impegno di testimonianza nella storia”.

“La mattina di Pasqua, ripercorrendo le tappe vissute nel Triduo, il canto della Sequenza farà udire solennemente l’annuncio della risurrezione. E dice così: «Cristo, nostra speranza, è risorto e ci precede in Galilea». E in tanti popoli, specialmente nell’est Europa, tanta gente si saluta non ‘buongiorno’, ma ‘Cristo è risorto’. In queste parole di commossa esultanza culmina il Triduo. Esse contengono non soltanto un annuncio di gioia e di speranza, ma anche un appello alla responsabilità e alla missione”.

“Questo annuncio, a cui il Triduo conduce preparandoci ad accoglierlo, è il centro della nostra fede e della nostra speranza, è il nocciolo, il kerygma che continuamente evangelizza la Chiesa e che essa a sua volta è inviata ad evangelizzare. San Paolo riassume l’evento pasquale in questa espressione: «Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato» (1 Cor 5,7). Come l’agnello. Pertanto «le cose vecchie sono passate e ne sono nate di nuove» (2 Cor 5,15). Rinate. Per questo il giorno di Pasqua si battezzava la gente. E sabato io battezzerò otto persone adulte”.

“Per il Battesimo, infatti, siamo risorti con Gesù e siamo morti alle cose e alla logica del mondo; siamo rinati come creature nuove: una realtà che chiede di diventare esistenza concreta giorno per giorno. Un cristiano, se veramente si lascia lavare da Cristo, se veramente si lascia spogliare da Lui dell’uomo vecchio per camminare in una vita nuova, pur rimanendo peccatore, perché tutti lo siamo, non può più essere corrotto. La giustificazione di Gesù ci salva dalla corruzione. Siamo peccatori, ma non corrotti, il cristiano non può più vivere con la morte nell’anima, e neanche essere causa di morte. Adesso devo dire una cosa triste e dolorosa: ci sono i cristiani finti, quelli che dicono ‘Gesù è risorto, io sono stato giustificato da Gesù, sono nella vita nuova’, ma… vivo una vita corrotta. E questi cristiani finti finiranno male. Il cristiano, ripeto, è peccatore, tutti lo siamo, io lo sono, ma abbiamo la sicurezza che quando chiediamo perdono il Signore ci perdona. Il corrotto fa finta di essere una persona onorevole ma alla fine nel suo cuore c’è la putredine. Gesù ci dà una vita nuova. Il cristiano non può vivere con la morte nel cuore né dare la morte. Pensiamo a casa, pensiamo ai cosiddetti cristiani mafiosi: ma questi di cristiano non hanno nulla, si dicono cristiani ma portano la morte nell’anima e agli altri. Preghiamo per loro, perché il Signore tocchi la loro anima”.

“Un cristiano, se veramente si lascia lavare da Cristo, se veramente si lascia spogliare da Lui dell’uomo vecchio per camminare in una vita nuova, pur rimanendo peccatore, non può più essere corrotto; non può più vivere con la morte nell’anima, e neanche essere causa di morte. Il prossimo, soprattutto il più piccolo e il più sofferente, diventa il volto concreto a cui donare l’amore che Gesù ha donato a noi. E il mondo diventa lo spazio della nostra nuova vita da risorti. In piedi, e con la fronte alta, possiamo condividere l’umiliazione di coloro che ancora oggi, come Gesù, sono nella sofferenza, nella nudità, nella necessità, nella solitudine, nella morte, per diventare, grazie a Lui e con Lui, strumenti di riscatto e di speranza, segni di vita e di risurrezione”. “In tanti paesi qui in Italia e anche nella mia patria c’è l’abitudine che quando è il giorno di Pasqua si ascoltano le campane le mamme le nonne portano i bambini a lavarsi gli occhi con l’acqua, l’acqua della vita, per fare un segno di poter veder le cose di Gesù, le cose nuove”.

 “Nel lasciarvi questi pensieri, formulo a tutti voi i più cordiali auguri di una lieta e santa Pasqua, insieme con le vostre comunità e i vostri cari. E vi consiglio: la mattina di Pasqua portate i bambini al rubinetto e fare lavare gli occhi, sarà un segno di come vedere Gesù risorto”.

 

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