01/01/2008, 00.00
VATICANO
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Papa: Nel nome di Maria, la pace per tutti i popoli, unica famiglia di Dio

Nel fare gli auguri per il nuovo anno, Benedetto XVI chiede al mondo di riscoprire Dio, la fonte della Pace, per costruire solidarietà fra i popoli come un’unica famiglia. Un speciale saluto al presidente della repubblica italiana e a tutte le comunità ecclesiali che – come sant’Egidio – promuovono iniziative nella Giornata Mondiale della Pace.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Nel primo Angelus dell’anno, il papa ha augurato agli oltre 30 mila pellegrini in piazza san Pietro un nuovo anno “sereno e proficuo”, affidandolo “alla celeste protezione della Madonna, che oggi la liturgia ci fa invocare con il suo titolo più antico e più importante, quello di Madre di Dio”.

E ancora a “nome di Maria, madre di Dio e degli uomini” egli ha affidato anche la Giornata Mondiale della Pace, oggi alla sua 41ma edizione. Il tema scelto per quest’anno è “"Famiglia umana, comunità di pace".

Il papa spiega: “Lo stesso amore che costruisce e tiene unita la famiglia, cellula vitale della società, favorisce l’instaurarsi tra i popoli della terra di quei rapporti di solidarietà e di collaborazione che si addicono a membri dell’unica famiglia umana. Lo ricorda il Concilio Vaticano II quando afferma che ‘tutti i popoli costituiscono una sola comunità, hanno un’unica origine … ed hanno anche un solo fine ultimo, Dio’ (Dichiarazione Nostra aetate, 1). Esiste pertanto uno stretto legame tra famiglia, società e pace”. Il pontefice cita dal suo Messaggio: “Chi anche inconsapevolmente osteggia l’istituto familiare rende fragile la pace nell’intera comunità, nazionale e internazionale, perché indebolisce quella che, di fatto, è la principale «agenzia» di pace" (n. 5).

Esiste anche un legame fra la pace e il riconoscimento del Dio creatore. Citando ancora il suo Messaggio, il pontefice ha aggiunto: “Non viviamo gli uni accanto agli altri per caso; stiamo tutti percorrendo uno stesso cammino come uomini e quindi come fratelli e sorelle’ (n. 6). E’ allora veramente importante che ciascuno assuma le proprie responsabilità davanti a Dio e riconosca in Lui la sorgente originaria della propria e dell’altrui esistenza. Da questa consapevolezza scaturisce un impegno a fare dell’umanità una vera comunità di pace, retta da una ‘legge comune, che aiuti la libertà ad essere veramente se stessa … e che protegga il debole dal sopruso del più forte’ (n. 11)”.

Il papa ha concluso la sua breve riflessione con la preghiera che “Maria, Madre del Principe della pace, sostenga la Chiesa nel suo operare instancabilmente al servizio della pace, e aiuti la comunità dei popoli, che celebra nel 2008 il 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, a percorrere un cammino di autentica solidarietà e di stabile pace”.

Dopo la preghiera mariana, Benedetto XVI ha ringraziato tutti coloro che gli hanno inviato degli auguri, ricordando in particolare il presidente della repubblica italiana, Giorgio Napolitano. Egli ha anche ringraziato “tutti i promotori e i partecipanti” alle innumerevoli iniziative “promosse dalle Comunità ecclesiali in ogni continente” in occasione della Giornata Mondiale della Pace. Fra queste, egli ha ricordato la manifestazione "Pace in tutte le terre", organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio a Roma e in molte altre città del mondo; la veglia di preghiera della scorsa notte in piazza san Pietro del Movimento dell’amore familiare;  la "Fiaccola della Pace", organizzata dal Centro sportivo italiano, che , benedetta dal papa, sarà portata in Terra Santa da un maratoneta.

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