02/12/2017, 12.46
BANGLADESH-VATICANO
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Papa: Giovani del Bangladesh, impavidi, la sapienza di Dio rafforza la speranza

All’incontro coi giovani, sono presenti 7mila cattolici, oltre a membri di altre religioni. Canti e danze per l’accoglienza e le testimonianze di un ragazzo e una ragazza. “Siete sempre pieni di entusiasmo, e mi sento ringiovanire ogni volta che vi incontro”. Per “non girovagare senza meta”, occorre affidarsi alla sapienza di Dio, che “ci aiuta a riconoscere e respingere le false promesse di felicità”. Tale sapienza “apre agli altri”, fa apprezzare la cultura degli anziani, “ci aiuta ad affrontare il futuro con coraggio”.

Dhaka (AsiaNews) – L’entusiasmo dei giovani del Bangladesh, il loro essere “impavidi”, è rafforzato dalla “sapienza della fede” che li rende capaci di superare le “false promesse di felicità”, di dialogare coi membri delle altre religioni, di essere arricchiti dalla “sapienza degli anziani” e di “affrontare il futuro con coraggio”, grazie alla “sapienza di Dio [che] rafforza in noi la speranza”. Un papa entusiasmato anche lui ha incontrato oggi pomeriggio alle 15 (ora locale) 7mila giovani del Bangladesh nel campo sportivo del Notre Dame College di Dhaka, ultimo appuntamento della sua folta agenda, prima di lasciare il Paese.

Papa Francesco ha raggiunto il raduno in una golf-cart ed è stato accolto da canti e danze, seguite dalle testimonianze di due giovani, Upasana Ruth Gomes e Anthony Toranga Nokrek. Il pontefice ha subito confessato: “siete sempre pieni di entusiasmo, e mi sento ringiovanire ogni volta che vi incontro”.

“Uno dei vostri poeti nazionali – ha detto -  Kazi Nazrul Islam, lo ha espresso, definendo la gioventù del Paese «impavida», «abituata a strappar fuori la luce dal ventre dell’oscurità». I giovani sono sempre pronti a proiettarsi in avanti, a far accadere le cose e a rischiare. Vi incoraggio ad andare avanti con questo entusiasmo nelle circostanze buone e in quelle cattive. Andare avanti, specialmente in quei momenti nei quali vi sentite oppressi dai problemi e dalla tristezza e, guardandovi intorno, sembra che Dio non appaia all’orizzonte. Ma, andando in avanti, assicuratevi di scegliere la strada giusta. Cosa vuol dire? Vuol dire saper viaggiare nella vita, non girovagare senza meta”.

“Quando si passa dal viaggiare al girovagare senza meta, tutta la sapienza è persa! La sola cosa che ci orienta e ci fa andare avanti sul giusto sentiero è la sapienza, la sapienza che nasce dalla fede. Non è la falsa sapienza di questo mondo. È la sapienza che si intravede negli occhi dei genitori e dei nonni, che hanno posto la loro fiducia in Dio”.

A proposito del rapporto con gli anziani, Francesco sottolinea. “La vostra cultura vi insegna a rispettare gli anziani. Come ho detto prima, gli anziani ci aiutano ad apprezzare la continuità delle generazioni. Portano con sé la memoria e la sapienza esperienziale, che ci aiuta ad evitare di ripetere gli errori del passato. Gli anziani hanno “il carisma di colmare le distanze”, in quanto assicurano che i valori più importanti vengano tramandati ai figli e ai nipoti”.

La sapienza della fede “è la stessa sapienza di Dio”.  “Questa sapienza – ha continuato - ci aiuta a riconoscere e respingere le false promesse di felicità. Una cultura che fa false promesse non può liberare, porta solo a un egoismo che riempie il cuore di oscurità e amarezza. La sapienza di Dio, invece, ci aiuta a sapere come accogliere e accettare coloro che agiscono e pensano diversamente da noi. È triste quando cominciamo a chiuderci nel nostro piccolo mondo e ci ripieghiamo su noi stessi”.

All’incontro sono presenti anche giovani di altre religioni. Il papa commenta: “La sapienza di Dio ci apre agli altri. Ci aiuta a guardare oltre le nostre comodità personali e le false sicurezze che ci fanno diventare ciechi davanti ai grandi ideali che rendono la vita più bella e degna di esser vissuta.

Sono contento che, insieme ai cattolici, ci siano con noi molti giovani amici musulmani e di altre religioni. Col trovarvi insieme qui oggi mostrate la vostra determinazione nel promuovere un clima di armonia, dove si tende la mano agli altri, malgrado le vostre differenze religiose”.

“La sapienza di Dio – ha concluso - rafforza in noi la speranza e ci aiuta ad affrontare il futuro con coraggio. Noi cristiani troviamo questa speranza nell’incontro personale con Gesù nella preghiera e nei Sacramenti, e nell’incontro concreto con Lui nei poveri, nei malati, nei sofferenti e negli abbandonati. In Gesù scopriamo la solidarietà di Dio, che costantemente cammina al nostro fianco. Cari giovani, cari amici, guardando i vostri volti sono pieno di gioia e di speranza: gioia e speranza per voi, per il vostro Paese, per la Chiesa e per le vostre comunità. Che la sapienza di Dio possa continuare a ispirare il vostro impegno a crescere nell’amore, nella fraternità e nella bontà. Lasciando il vostro Paese oggi, vi assicuro la mia preghiera perché tutti possiate continuare a crescere nell’amore di Dio e del prossimo. E per favore, non dimenticatevi di pregare per me.  Dio benedica il Bangladesh! [Isshór Bangladeshké ashirbád korún]”.

Dopo aver lasciato i giovani, il pontefice si è preparato ad andare verso l’aeroporto di Dhaka, per il congedo ufficiale dal Bangladesh. Dopo i saluti, è partito alle 17.10.

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