16/02/2020, 12.11
VATICANO
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Papa: Gesù è venuto nel mondo non solo per compiere la legge, ma anche per donarci la sua Grazia

All’Angelus, papa Francesco spiega le antitesi presenti nel “discorso della montagna” con le espressioni «Avete inteso che fu detto ... ma io vi dico». Non “un’osservanza formale della Legge”, ma “un’osservanza sostanziale”. “Tutto, tutto possiamo fare con la grazia di Dio. Anzi la santità non è altro che custodire questa grazia”. Sull'odio e le passioni che generano la guerra, il ricordo della bambina siriana morta di freddo.

Città del Vaticano (AsiaNews) - Gesù “è venuto nel mondo non solo per dare compimento alla Legge, ma anche per donarci la sua Grazia, così che possiamo fare la volontà di Dio, amando Lui e i fratelli”. Così papa Francesco a conclusione della sua riflessione prima dell’Angelus recitato coi pellegrini in piazza san Pietro quest’oggi. Fra l'altro, parlando dell'odio, delle passioni e del peccato egli ha aggiunto a braccio: "Pensiamo alle guerre, pensiamo alle conseguenze delle guerre, pensiamo a quella bambina morta di freddo in Siria l’altro ieri. Tante calamità, tante". Il pontefice si riferiva a una notizia di questi giorni: una bambina di un anno e mezzo, Iman Mahmoud Laila, è morta fra le braccia del padre che cercava di portarla a piedi in un ospedale del governatorato di Aleppo.

Il papa ha preso spunto dal vangelo di oggi (6a per anno, A, Matteo 5, 17-37), tratto dal “discorso della montagna”, che “affronta l’argomento dell’adempimento della Legge”.

“Il discorso di Gesù – ha spiegato - è strutturato in quattro antitesi, espresse con la formula «Avete inteso che fu detto ... ma io vi dico». Queste antitesi fanno riferimento ad altrettante situazioni della vita quotidiana: l’omicidio, l’adulterio, il divorzio, i giuramenti”.

“Gesù – ha continuato - non abolisce le prescrizioni che riguardano queste problematiche, ma ne spiega il significato più profondo e indica lo spirito con cui occorre osservarle. Egli incoraggia a passare da un’osservanza formale della Legge a un’osservanza sostanziale, accogliendo la Legge nel cuore, che è il centro delle intenzioni, delle decisioni, delle parole e dei gesti di ciascuno di noi. Dal cuore partono le azioni buone e quelle cattive”.

“Accogliendo la Legge di Dio nel cuore si capisce che, quando non si ama il prossimo, si uccide in qualche misura sé stessi e gli altri, perché l’odio, la rivalità e la divisione uccidono la carità fraterna che è alla base dei rapporti interpersonali. Accogliendo la Legge di Dio nel cuore si capisce che i desideri vanno guidati, perché non tutto ciò che si desidera si può avere, e non è bene cedere a sentimenti egoistici e possessivi. Quando si accoglie la Legge di Dio nel cuore si capisce che bisogna abbandonare uno stile di vita fatto di promesse non mantenute, come anche passare dal divieto di giurare il falso alla decisione di non giurare affatto, assumendo l’atteggiamento di piena sincerità con tutti”.

“Ma Gesù è consapevole che non è facile vivere i comandamenti…. Per questo ci offre il soccorso del suo amore: Egli è venuto nel mondo non solo per dare compimento alla Legge, ma anche per donarci la sua grazia, così che possiamo fare la volontà di Dio, amando Lui e i fratelli. Tutto, tutto possiamo fare con la grazia di Dio. Anzi la santità non è altro che custodire questa grazia”.

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