15/08/2010, 00.00
VATICANO
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Papa: Affidiamoci a Maria assunta, sotto la cui protezione trova rifugio tutta l’umanità

Nella solennità dell’Assunzione di Maria, Benedetto XVI ricorda la venerazione verso la vergine Maria di Oriente e Occidente, di pittori, scrittori e musicisti, di comunità che le hanno dedicato chiese e santuari. La messa stamane nella parrocchia pontificia di "San Tommaso da Villanova" a Castel Gandolfo.
Castel Gandolfo (AsiaNews) – In un cortile pontificio pieno di giovani, provenienti soprattutto da Spagna e da Polonia, Benedetto XVI ha offerto oggi una meditazione sulla presenza di Maria nella vita della Chiesa, dall’antichità fino ad oggi. “A Lei – ha detto -  guida degli Apostoli, sostegno dei Martiri, luce dei Santi, rivolgiamo la nostra preghiera, supplicandola di accompagnarci in questa vita terrena, di aiutarci a guardare il Cielo e di accoglierci un giorno accanto al Suo Figlio Gesù”.
 
In mattinata il pontefice aveva celebrato la messa nella parrocchia pontificia di "San Tommaso da Villanova" a Castel Gandolfo. Qui, nell’omelia, spiegando il mistero di Maria che in corpo e anima è assunta vicino a Dio, egli ha ricordato l’eredità umana che ci appartiene, con “la sofferenza, la morte, il peccato”, ma anche il dono della “incorporazione” in Cristo  “che dà la vita”.
 
“Il Cristianesimo – ha sottolineato - non annuncia solo una qualche salvezza dell’anima in un impreciso al di là, nel quale tutto ciò che in questo mondo ci è stato prezioso e caro verrebbe cancellato, ma promette la vita eterna, «la vita del mondo che verrà»: niente di ciò che ci è prezioso e caro andrà in rovina, ma troverà pienezza in Dio”. Ecco le parole del papa all’Angelus di oggi:
 
Cari fratelli e sorelle,
oggi, nella solennità dell’Assunzione al Cielo della Madre di Dio, celebriamo il passaggio dalla condizione terrena alla beatitudine celeste di Colei che ha generato nella carne e accolto nella fede il Signore della Vita. La venerazione verso la Vergine Maria accompagna fin dagli inizi il cammino della Chiesa e già a partire dal IV secolo appaiono feste mariane: in alcune viene esaltato il ruolo della Vergine nella storia della salvezza, in altre vengono celebrati i momenti principali della sua esistenza terrena. Il significato dell’odierna festa è contenuto nelle parole conclusive della definizione dogmatica, promulgata dal Venerabile Pio XII il 1° novembre 1950 e di cui quest’anno ricorre il 60° anniversario: «L'Immacolata sempre Vergine Maria, Madre di Dio, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo» (Cost. ap. Munificentissimus Deus, AAS 42 [1950], 770).
 
Artisti d’ogni epoca hanno dipinto e scolpito la santità della Madre del Signore adornando chiese e santuari. Poeti, scrittori e musicisti hanno tributato onore alla Vergine con inni e canti liturgici. Da Oriente a Occidente la Tuttasanta è invocata Madre celeste, che sostiene il Figlio di Dio fra le braccia e sotto la cui protezione trova rifugio tutta l’umanità, con l’antichissima preghiera: "Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta".
 
E nel Vangelo dell’odierna solennità, san Luca descrive il compiersi della salvezza attraverso la Vergine Maria. Ella, nel cui grembo si è fatto piccolo l’Onnipotente, dopo l’annuncio dell’Angelo, senza alcun indugio, si reca in fretta dalla parente Elisabetta per portarle il Salvatore del mondo. E, infatti, «appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo … [e] fu colmata di Spirito Santo» (Lc 1,41); riconobbe la Madre di Dio in «colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore ha detto» (Lc 1,45). Le due donne, che attendevano il compimento delle promesse divine, pregustano, ora, la gioia della venuta del Regno di Dio, la gioia della salvezza.
 
Cari fratelli e sorelle, affidiamoci a Colei che - come afferma il Servo di Dio Paolo VI - «assunta in cielo, non ha deposto la sua missione di intercessione e di salvezza» (Es. ap. Marialis Cultus, 18, AAS 66 [1974], 130). A Lei, guida degli Apostoli, sostegno dei Martiri, luce dei Santi, rivolgiamo la nostra preghiera, supplicandola di accompagnarci in questa vita terrena, di aiutarci a guardare il Cielo e di accoglierci un giorno accanto al Suo Figlio Gesù.
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