31/12/2008, 00.00
VATICANO
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Papa: “non poche ombre” all’orizzonte del 2009, ma con la fede non dobbiamo avere paura

L’anno che si chiude e quello che inizia sono “sotto lo sguardo benedicente della Santissima Madre di Dio”. La crisi economica e sociale che colpisce tutto il mondo richiede sobrietà e la collaborazione di tutti. I giovani non temano di rispondere ad una chiamata di Dio.
Città del Vaticano (AsiaNews) – L’inizio del nuovo anno è segnato da una crisi sociale ed economica che colpise ormai tutto il mondo mentre all’orizzonte vanno disegnandosi “non poche ombre”: ciò se richiede sobrietà di vita e la “necessaria collaborazione” di tutti, e non deve mettere paura, nella speranza in Dio e nella fiducia nella “materna presenza di Maria”. Presentando a Maria “le attese e le speranze, come pure i timori e le difficoltà che ci abitano nel cuore”, Benedetto XVI si è questa sera congedato dal 2008, celebrando in San Pietro i primi vespri della solennità di Maria Santissima Madre di Dio, ai quali è seguito il tradizionale canto del Te Deum di ringraziamento.
 
“L’anno che si chiude e quello che si annuncia all’orizzonte – ha infatti sottolineato il Papa - sono posti entrambi sotto lo sguardo benedicente della Santissima Madre di Dio”. Nella celebrazione dei primi vespri di questa solennità mariana, ha aggiunto, “numerosi sono i riferimenti liturgici al mistero della divina maternità della Vergine”.
 
“Tutto – ha proseguito - questa sera, ci invita a volgere lo sguardo verso Colei che ‘accolse nel cuore e nel corpo il Verbo di Dio e portò al mondo la vita’ e proprio per questo – ricorda il Concilio Vaticano II – ‘viene riconosciuta e onorata come vera Madre di Dio’ (Cost. Lumen gentium, 53). Il Natale di Cristo, che in questi giorni commemoriamo, è interamente soffuso della luce di Maria e, mentre nel presepe ci soffermiamo a contemplare il Bambino, lo sguardo non può non volgersi riconoscente anche verso la Madre, che con il suo ‘sì’ ha reso possibile il dono della Redenzione. Ecco perché il tempo natalizio porta con sé una profonda connotazione mariana; la nascita di Gesù, uomo-Dio e la maternità divina di Maria sono realtà tra loro inscindibili; il mistero di Maria ed il mistero dell’unigenito Figlio di Dio che si fa uomo, formano un unico mistero, dove l’uno aiuta a meglio comprendere l’altro”.
 
“In questi nostri tempi, segnati da incertezza e preoccupazione per l’avvenire, è necessario sperimentare la viva presenza di Cristo. E’ Maria, Stella della speranza, che a Lui ci conduce. E’ Lei, con il suo materno amore, che può guidare a Gesù specialmente i giovani, i quali portano insopprimibile nel loro cuore la domanda sul senso dell’umana esistenza. So che diversi gruppi di genitori, incontrandosi per approfondire la loro vocazione, cercano nuove vie per aiutare i propri figli a rispondere ai grandi interrogativi esistenziali. Li esorto cordialmente, insieme con tutta la comunità cristiana, a testimoniare alle nuove generazioni la gioia che scaturisce dall’incontro con Gesù, il quale nascendo a Betlemme è venuto non a toglierci qualcosa, ma a donarci tutto”.
 
E se, nella notte di Natale, Benedetto XVI aveva avuto un particolare pensiero per i yanti mali che colpiscono i bambini nel mondo di oggi, stasera si è rivolto ai giovani, “responsabili del futuro”. “Non abbiate paura – ha detto loro - del compito apostolico che il Signore vi affida, non esitate a scegliere uno stile di vita che non segua la mentalità edonistica corrente. Lo Spirito Santo vi assicura la forza necessaria per testimoniare la gioia della fede e la bellezza di essere cristiani. Le crescenti necessità dell’evangelizzazione richiedono numerosi operai nella vigna del Signore: non esitate a rispondergli prontamente se Egli vi chiama. La società ha bisogno di cittadini che non si preoccupino solo dei propri interessi perché, come ho ricordato il giorno di Natale, ‘il mondo va in rovina se ciascuno pensa solo a sé’”.
 
Quest’anno, ha proseguito il Papa, “si chiude con la consapevolezza di una crescente crisi sociale ed economica, che ormai interessa il mondo intero; una crisi che chiede a tutti più sobrietà e solidarietà per venire in aiuto specialmente delle persone e delle famiglie in più serie difficoltà. La comunità cristiana si sta già impegnando”, ma “è necessaria la collaborazione di tutti, perché nessuno può pensare di costruire da solo la propria felicità. Anche se all’orizzonte vanno disegnandosi non poche ombre sul nostro futuro, non dobbiamo avere paura. La nostra grande speranza di credenti è la vita eterna nella comunione di Cristo e di tutta la famiglia di Dio. Questa grande speranza ci dà la forza di affrontare e di superare le difficoltà della vita in questo mondo. La materna presenza di Maria ci assicura questa sera che Dio non ci abbandona mai, se noi ci affidiamo a Lui e seguiamo i suoi insegnamenti. A Maria, dunque, con filiale affetto e fiducia, presentiamo le attese e le speranze, come pure i timori e le difficoltà che ci abitano nel cuore, mentre ci congediamo dal 2008 e ci apprestiamo ad accogliere il 2009”.
 
FOTO: Credit CPP
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