20/06/2018, 15.24
VATICANO-CINA
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Papa a Reuters: ‘A buon punto’ il dialogo con la Cina

Papa Francesco esprime le sue speranze nei suoi rapporti con la Cina. Non solo dialoghi diplomatici, ma anche culturali e di amicizia. Il card. Zen “un po’ spaventato”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Nel dialogo con la Cina “siamo a buon punto”; oltre ai canali diplomatici vi sono i canali delle amicizie e quelli culturali; il popolo cinese è “molto saggio” e sa aspettare. Sono alcuni dei punti che papa Francesco ha voluto sottolineare in un’intervista con il giornalista Phil Pulella di Reuters. Per gentile concessione, pubblichiamo qui uno stralcio della registrazione del dialogo fra il pontefice e il giornalista, tenutosi due giorni fa.

 

D: Come va il rapporto di riavvicinamento con la Cina?

Siamo a buon punto, ma i rapporti con la Cina vanno per tre strade diverse. Prima di tutto c’è quella ufficiale, viene qui la delegazione cinese, fa la riunione e poi la delegazione vaticana va in Cina. Sono buoni rapporti e sono riusciti a fare cose buone. Questo è il dialogo ufficiale. 

Poi c’è un secondo dialogo, di tutti e con tutti. “Io sono cugino del ministro tale che mi manda a dire che...” e sempre c’è una risposta.  “Si, va bene, andiamo avanti”. Ci sono questi canali aperti periferici che sono, diciamo, umani e non vogliamo bruciarli. Si vede la buona volontà, sia della Santa Sede sia del governo cinese. Il terzo, che per me è il più importante nel dialogo di riavvicinamento con la Cina, è culturale. Ci sono sacerdoti che lavorano nelle università cinesi. Poi c’è anche la cultura, come la mostra che abbiamo fatto in Vaticano e in Cina[1], è la strada tradizionale, come quella dei grandi, come Matteo Ricci.       

A me piace pensare ai rapporti con la Cina così, polifacètici, non solo quello ufficiale diplomatico, perché questi due altri arricchiscono tanto. Credo che va bene. Nella sua domanda, Lei ha parlato di due passi avanti e uno indietro, ma io dico che i cinesi meritano il premio Nobel della pazienza, perché sono bravi, sanno aspettare, il tempo è loro e hanno secoli di cultura… è un popolo saggio, molto saggio. Io rispetto tanto la Cina.

D: Come risponde alle preoccupazioni come quelle del Cardinale Zen?

R: Il cardinale Zen insegnava teologia nei seminari patriottici.  Penso che è un po’ spaventato. Anche l’età forse influisce un po’. È un uomo buono. È venuto a parlare con me, l’ho ricevuto, ma è un po’ spaventato. Il dialogo è un rischio, ma preferisco il rischio che non la sconfitta sicura di non dialogare. Per quanto riguarda i tempi, qualcuno dice sono i tempi cinesi. Io dico che sono i tempi di Dio, avanti, tranquilli.

 


[1] La doppia mostra, in Vaticano e a Pechino, decisa lo scorso novembre, avrebbe dovuto tenersi a marzo 2018, ma – secondo fonti vaticane - non si sono ancora realizzate per “motivi tecnici” (ndr).

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