Pakistan, l’espulsione di 18 Ong straniere mette a rischio 11 milioni di poveri
Alle organizzazioni internazionali è stato concesso un termine di 60 giorni per chiudere tutte le operazioni. In una nota, il ministero dell’Interno afferma: “L’espulsione è pienamente in linea con le priorità nazionali”.
Islamabad (AsiaNews) – L’espulsione di 18 Ong straniere da parte del governo di Islamabad mette a rischio la sopravvivenza di 11 milioni di persone bisognose d’aiuto. Lo affermano alcuni diplomatici occidentali all’agenzia Reuters. Tra le organizzazioni costrette ad abbandonare il Paese, ci sono World Vision, Plan International e ActionAid, che la scorsa settimana ha annunciato la chiusura degli uffici e il licenziamento dei dipendenti.
La decisione definitiva sull’allontanamento delle Ong straniere risale a due mesi fa, quando il governo ha deciso di sospendere le loro attività e posto un termine di 60 giorni per abbandonare il Paese. La maggior parte di esse lavora nel campo dei diritti umani e del sostegno sociale.
Ad AsiaNews Adriano Campolina, segretario generale di ActionAid International, confermava la notizia trapelata sugli organi di stampa ed esprimeva grande preoccupazione per la sorte dei poveri assistiti dall’associazione. In Pakistan ActionAid assiste 1,4 milioni di poveri attraverso programmi di sviluppo, per l’educazione dei bambini e l’empowerment femminile. “Chi ci rimette di più dalla nostra espulsione – ha detto – è la società pakistana, i milioni di poveri che dipendono dagli aiuti”.
I gruppi che difendono i diritti umani lamentano la poca trasparenza che ha accompagnato il processo di revisione delle concessioni e successiva espulsione delle Ong. Tuttavia con una nota diffusa nelle scorse settimane il ministero dell’Interno fa sapere che le politiche inerenti le associazioni internazionali sono state “pienamente in linea” con le priorità di sviluppo e i bisogni a livello nazionale. “Il governo di Islamabad – ha aggiunto – apprezza l’assistenza fornita dalle agenzie di donatori”.