P. Stephen Chow Sau-yan è il nuovo vescovo di Hong Kong
La decisione vaticana, giunta dopo oltre due anni, è giudicata “salomonica”, equilibrata fra le posizioni del movimento democratico e i partiti pro-Pechino. Il nuovo prelato ha una grande esperienza nel campo dell’educazione, nuovo campo di battaglia fra i cattolici e Pechino.
Città del Vaticano (AsiaNews) – Il nuovo vescovo di Hong Kong è p. Stephen Chow Sau-yan, finora provinciale della provincia cinese dei gesuiti, che comprende Hong Kong, Macao, Taiwan e la Cina popolare.
La nomina di papa Francesco è stata diffusa oggi alle 12 ed era attesa da molto tempo, dopo la morte nel 2019 di mons. Michael Yeung Ming-cheung. Per tutto questo periodo la diocesi era stata affidata al card. John Tong quale amministratore apostolico.
Le prime reazioni da Hong Kong, da fedeli e sacerdoti sono positive. Il nuovo vescovo è visto come una scelta salomonica ed equilibrata del Vaticano dopo oltre due anni in cui la comunità cattolica di Hong Kong era divisa fra due possibili candidati: mons. Joseph Ha, francescano, vescovo ausiliare, vicino al movimento democratico e agli studenti, e p. Peter Choy, studioso, considerato vicino alle autorità di Pechino. La scelta vaticana, sebbene molto tarda, sembra equilibrare le due tensioni e potrà forse aiutare la ricomposizione della comunità diocesana.
Secondo alcuni sacerdoti del territorio, il nuovo vescovo è un tipo “tranquillo, ma fermo nella fede della Chiesa cattolica e molto impegnato nel campo dell’educazione cattolica”.
Per diversi osservatori, l’educazione sarà forse il nuovo campo di battaglia fra i cattolici e Pechino. Durante le manifestazioni contro la legge sull’estradizione e per la democrazia del 2019, l’educazione nelle scuole cattoliche è stata additata come la “causa” che ha portato i giovani a impegnarsi nel movimento democratico. Molti si attendono che in seguito alla legge sulla sicurezza nazionale, Pechino interverrà sulla libertà di educazione del territorio, dove la Chiesa cattolica gestisce oltre 300 scuole.
Quando era sacerdote, mons. Chow, nel 2011 ha potuto sperimentare la pressione negativa di Pechino quando i gesuiti volevano far nascere un’università cattolica ad Hong Kong in un ex campo militare a Fanling. L’allora capo dell’esecutivo, fortemente pro-Cina, Leung Chun-ying, ha cambiato la destinazione d’uso del terreno, e ha bloccato il progetto.
Come provinciale dei gesuiti, mons. Chow ha coltivato rapporti amichevoli con la Cina. Durante la pandemia scoppiata in Cina lo scorso anno, la sua provincia, insieme a quella americana hanno inviato materiale sanitario e donazioni nell’Hubei, epicentro della pandemia.
Secondo la Sala stampa del Vaticano, mons. Chow è nato a Hong Kong il 7 agosto 1959. E’ entrato nella Compagnia di Gesù nel 1984, avendo già conseguito baccalaureato e Master Degree in psicologia all’Università del Minnesota (Usa). Durante il noviziato, ha ottenuto un Master in filosofia al Milltown Institute di Dublino. In seguito egli ha anche ottenuto un master in sviluppo istituzionale presso la Loyola University di Chicago (1993-1995) e un dottorato di ricerca in educazione ad Harvard (2000-2006).
Ordinato sacerdote nel 1994, egli ha lavorato a Hong Kong nei collegi gesuiti dello Wah Yan, e come professore all’università di Hong Kong e al seminario diocesano dello Holy Spirit. Dal 1° gennaio 2018 fino ad ora è stato Provinciale della Provincia Cinese della Compagnia di Gesù. Dal 2017 egli è stato membro del Consiglio diocesano per l’educazione.
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