05/12/2018, 08.54
ARABIA SAUDITA - STATI UNITI
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Omicidio Khashoggi, senatori Usa: Nessun dubbio sulla mano di Mohammed bin Salman

La conclusione dopo l’audizione alla Camera Alta del direttore Cia Gina Haspel. Democratici e Repubblicani uniti nell’accusare il principe ereditario saudita. In tribunale, sarebbe dichiarato “colpevole in 30 minuti”. Non abbiamo una pistola fumante, ma “una sega fumante”. In ballo la vendita di armi a Riyadh. 

Washington (AsiaNews/Agenzie) - Secondo alcuni autorevoli senatori Usa, dietro l’assassinio del giornalista saudita Jamal Khashoggi vi sarebbe la mano del principe ereditario Mohammed bin Salman (Mbs), a dispetto delle smentite ufficiali di Riyadh. Dopo aver ascoltato in audizione il direttore della Cia Gina Haspel, i membri della Commissione esteri della Camera Alta non usano mezzi termini e parlano di “zero dubbi” sulla complicità del numero due del regno wahhabita. 

In un attacco senza precedenti, che getta più di un’ombra sulle relazioni fra la Casa Bianca del presidente Donald Trump e i vertici di Riyadh, il senatore Lindsey Graham afferma di credere con forza alle "responsabilità dirette" di Mbs. Il rappresentante repubblicano della Carolina del Sud definisce bin Salman una “palla da demolizione”, un “pazzo” e una persona “pericolosa”. 

Gli fa eco Bob Corker, presidente della Commissione del Senato, che dice di avere “zero dubbi” sul fatto che “il principe ereditario ha diretto l’omicidio ed è stato informato di ogni dettaglio relativo all’operazione. Se fosse davanti a una giuria in tribunale, sarebbe dichiarato colpevole in 30 minuti”. “Qui non abbiamo una pistola fumante - aggiunge Graham - in questo caso c’è una sega fumante” con un chiaro riferimento allo smembramento del corpo di Khashoggi all’interno del consolato saudita a Istanbul, dove è avvenuto l’assassinio ai primi di ottobre. 

I senatori rinnovano quindi l’invito alla Casa Bianca ad adottare misure punitive verso Riyadh e a valutare il legame che unisce Trump e Mbs, alleati di ferro in chiave anti-iraniana nella regione mediorientale. In ballo vi sono anche forniture di armi miliardarie, che la Camera Alta ha criticato di recente per l’utilizzo che ne viene fatto poi nello Yemen, dove i sauditi hanno bombardato e ucciso in molti casi anche civili, fra cui donne e bambini. Gli Stati Uniti, sottolinea il democratico del New Jersey Bob Menendez, devono “inviare un chiaro segnale e un messaggio inequivocabile che atti di questo tipo non possono essere accettabili”. 

Il Senato sta quindi valutando di mettere ai voti la fine del sostegno militare statunitense a Riyadh e alla coalizione araba operativa nello Yemen. I membri della Camera Alta sembrano dunque intenzionati a esercitare pressioni sul presidente Trump, perché dia un segnale chiaro e inequivocabile di condanna contro Mbs. Al vaglio l’ipotesi di bloccare la vendita di armi o di introdurre sanzioni mirate, che certo non verrebbero accolte con favore alla Casa Bianca. 

Per l’agenzia di intelligence americana, bin Salman ha “con tutta probabilità” ordinato l’omicidio di Khashoggi, che risiedeva da tempo negli Stati Uniti. 

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