09/01/2007, 00.00
CINA - ISRAELE
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Olmert in Cina, per fermare il nucleare iraniano

Il primo ministro israeliano conclude con Pechino la visita ai 5 membri permanenti del Consiglio di Sicurezza Onu. In agenda, incontri con la leadership cinese e visite ai luoghi storici ed alle fabbriche della capitale.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il nucleare iraniano, ma anche i commerci bilaterali ed il ruolo dei 2 Paesi nello scacchiere internazionale. Sono questi i temi principali del viaggio ufficiale in Cina di Ehud Olmert, primo ministro israeliano, arrivato oggi a Pechino per una visita di 3 giorni.
 
Il viaggio, che segna i 15 anni di rapporti diplomatici fra i 2 Paesi, è l’ultimo scalo compiuto da Olmert nell’ambito di una visita ai 5 membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il premier israeliano ha parlato con Gran Bretagna, Russia, Francia e Stati Uniti dell’Iran, accusato di voler perfezionare un ordigno nucleare con la scusa del programma energetico civile.
 
Nonostante il successo dei primi 4 colloqui, secondo fonti israeliane Olmert “si aspetta poco da Pechino”, che difficilmente si renderà disponibile a votare a favore di sanzioni contro Tehran. L’Iran, infatti, è al momento il principale fornitore di petrolio e gas per le industrie cinesi alla perenne ricerca di fonti energetiche. Tuttavia, la stessa fonte aggiunge che “neanche la Cina vuole vedere un’altra nazione in possesso della bomba nucleare: è possibile che si raggiunga un accordo sulla questione”.
 
Per quanto riguarda i rapporti economici fra le 2 nazioni, che nel 2005 hanno raggiunto un valore pari a 3 miliardi di dollari, è prevista una serie di colloqui con il ministro cinese dell’economia Bo Xilai. Per il professor Aron Shai, docente presso l’Università di Tel Aviv, “gli scambi commerciali possono crescere molto, soprattutto se Israele decide di riprendere la vendita di armi alla Cina”.
 
Lo Stato mediorientale, infatti, è stato costretto da pressioni americane ad interrompere la fornitura di armamenti ad alta tecnologia all’esercito cinese. Washington è intervenuta nel 2000 e nel 2005 per bloccare il passaggio di jet militari e portaerei, che teme possano essere utilizzati da Pechino contro Taiwan.
 
Olmert ha in agenda incontri con il presidente Hu Jintao, il primo ministro Wen Jiabao e buona parte della leadership cinese. Il primo appuntamento di oggi prevede una visita ad una fattoria, costruita con tecnologia israeliana nella periferia della capitale. Nel pomeriggio, l’ospite visiterà invece il villaggio olimpico costruito a Pechino.
 
Prima di concludere il viaggio – il primo come premier ma il secondo in meno di 3 anni come privato – Olmert sarà accompagnato nei luoghi storici del Paese come la Città Proibita e la Grande muraglia.
 
Prima di lasciare Israele, il premier ha rivelato ad un quotidiano israeliano di avere “un importante collegamento spirituale con la Cina, che per me non è solo una nazione ma una parte importante della mia storia familiare”. Nei primi anni del ‘900, infatti, i genitori di Olmert fuggirono dalle persecuzioni russe contro la comunità ebraica e trovarono rifugio nella città nord-orientale di Harbin.
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