21/10/2014, 00.00
HONG KONG - CHINA
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Occupy Central: in attesa del dialogo col governo, la Corte suprema ordina lo sblocco di alcune strade a Mong Kok e Admiralty

di Paul Wang
Le ingiunzioni della Corte suprema richiesti da ditte di taxi, minibus e dalla Citic. Un dimostrante accusa la decisione di essere contro la libertà di espressione. L'incontro fra la Federazione degli studenti e il governo è fissato alle 18 di oggi. Per il governatore di Hong Kong, la piena democrazia danneggerebbe l'economia, perché dà potere ai poveri. Per la Chiesa cattolica, il movimento di Occupy ha già raggiunto il grande risultato di una maggiore coscienza politica e di impegno ideale della popolazione.

Hong Kong (AsiaNews) - La Corte suprema di Hong Kong ha ordinato ai dimostranti di Occupy di liberare alcune strade principali ad Admiralty e a Mong Kok.  L'ingiunzione è stata emessa su richiesta di una ditta di taxi e di minibus di liberare alcune parti di Argyle Street a Mong Kok. Per Admiralty, i proprietari della Citic Tower hanno domandato di liberare l'uscita di emergenza e il parcheggio. In risposta, uno dei dimostranti ha deciso di chiedere aiuto legale contro le ingiunzioni perché danneggiano la libertà di espressione.  Ng Ting-pong, il dimostrante, ha 38 anni ed ha abbandonato il suo lavoro di cameriere per unirsi al movimento di Occupy negli ultimi 20 giorni.

La polizia teme che l'attuazione dell'ingiunzione, soprattutto a Mong Kok, possa causare nuove tensioni. Già ieri le forze dell'ordine, in tenuta anti-sommossa, hanno colpito migliaia di manifestanti che cercavano di riprendere il controllo della zona da cui erano stati cacciati.

Intanto, la Federazione degli studenti è in attesa dei dialoghi con la delegazione del governo, guidata dalla segretaria generale Carrie Lam. Tali dialoghi sono stati procrastinati molte volte a causa delle violenze della polizia. L'incontro è fissato per le 18 di oggi presso l'Accademia di medicina ad Aberdeen; durerà circa due ore e sarà possibile seguirla in televisione. Le due parti si sono accordate sul contenuto:  che il governo invii "ulteriori informazioni" alla Cina sul bisogno di democrazia di Hong Kong. In una precedente relazione al governo cinese, l'esecutivo di Hong Kong aveva sminuito tale desiderio e non aveva citato nessuna delle azioni che il movimento di Occupy aveva messo in atto, quali marce, referendum, manifestazioni.

Il movimento lotta da anni per una piena democrazia ad Hong Kong, con suffragio diretto e universale per l'elezione del capo dell'esecutivo. Pechino ha stabilito che le elezioni avvengano con suffragio universale, ma con candidati scelti da un comitato pro-Pechino e pro-business.

La maggior parte degli analisti dubita che i dialoghi porteranno a un cambiamento della decisione cinese. Per Leung Chun-ying, il governatore del territorio, una piena democrazia porterebbe al fallimento dell'economia, dato che la politica verrebbe ad essere influenzata dalla maggioranza, da coloro che "guadagnano meno di 1800 dollari di Hong Kong al mese [circa181 euro]".

Per la Chiesa cattolica il movimento di Occupy ha già ottenuto un grande risultato: la coscienza politica e piena di ideali di molta parte della popolazione e soprattutto degli studenti.

 

 

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