07/02/2019, 10.43
CINA
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Nuovo scandalo per la sanità cinese: plasma contaminato con l’HIV

La Commissione nazionale per la Sanità (Nhc) interrompe l'uso dell’immunoglobulina prodotta dalla Shanghai Xinxing Pharmaceutical. Confusione negli uffici governativi: secondo l'Amministrazione nazionale dei prodotti medici (Nmpa), i campioni esaminati sono privi di HIV ed epatite B e C.Secondo Pechino, nessun paziente ha contratto il virus dopo il trattamento. Timori sulla sicurezza dei farmaci prodotti dallo Stato: negli ultimi mesi, i casi dei vaccini antirabbia e antipolio.

Pechino (AsiaNews) – Un lotto di oltre 12mila trattamenti al plasma sanguigno, prodotti da un'azienda farmaceutica di Stato, risulta essere contaminato dal virus dell'immunodeficienza umana (HIV). La Commissione nazionale per la Sanità (Nhc) ha annunciato ieri di aver intimato alle istituzioni mediche del Paese di interrompere l'uso della partita di immunoglobulina per via endovenosa prodotta dalla Shanghai Xinxing Pharmaceutical. Alla confusione negli uffici governativi contribuiscono le dichiarazioni dell'Amministrazione nazionale dei prodotti medici (Nmpa): gli ispettori dell'organismo sanitario hanno decretato che i campioni esaminati sono privi di HIV ed epatite B e C.

Media locali riportano che il numero identificativo del lotto incriminato è 20180610Z. Esso comprende 12.229 flaconi da 50 ml di plasma, con data di scadenza 8 giugno 2021. Secondo un rappresentante del Centro provinciale di controllo per le malattie dello Jiangxi, risulta che nessun paziente abbia contratto il virus dell’HIV. Citando il parere di esperti, l’Nhc dichiara che il rischio di infezione da HIV è molto basso per coloro che hanno ricevuto il trattamento. Tuttavia, l’ente ha disposto un programma di monitoraggio. La Shanghai Xinxing Pharmaceutical ha ricevuto l’ordine di cessare la produzione dei trattamenti e di avviare un richiamo di emergenza.

Questo è solo l’ultimo degli scandali che ha investito il sistema sanitario cinese negli ultimi mesi. Il 2 febbraio scorso, le autorità hanno disposto severe misure disciplinari (licenziamento o declassamento) per più di 80 funzionari legati allo scandalo dei vaccini antirabbia. Nel 2018, il caso ha alimentato i timori dell'opinione pubblica sulla sicurezza dei farmaci prodotti a livello nazionale. L’azienda farmaceutica Changchun Changsheng Biotechnology è stata condannata a pagare una multa di 1,3 miliardi di dollari Usa in ottobre: aveva contraffatto le date di scadenza dei vaccini e li aveva mischiati con altri prodotti scaduti.

Oltre alla corruzione e ai mancati controlli, gli esperti vedono nel protezionismo una delle cause della bassa qualità dei medicinali: controlli e burocrazia allontanano le aziende farmaceutiche estere dal mercato. Il mese scorso, la polizia nella provincia orientale cinese di Jiangsu ha aperto un'indagine dopo che ad almeno 145 bambini erano stati somministrati vaccini antipolio scaduti. Chiedendo spiegazioni, centinaia di genitori hanno protestato presso il Centro sanitario di Lichen, nella contea di Jinhu, arrivando a scontrarsi con la polizia. A seguito dell’indagine, le autorità hanno licenziato ed espulso dal Partito 17 rappresentanti del governo.

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