Nepal, riaperto il confine con l’India dopo cinque mesi di embargo
Ieri i veicoli sono transitati senza difficoltà attraverso il valico di Raxaul-Birgunj. Da questa frontiera passa circa il 70% del totale delle merci in entrata. L’India applicava il blocco del commercio da quando il Nepal ha approvato la prima Costituzione democratica. La popolazione è allo stremo. Esperto: “La gente non è interessata alle discussioni di palazzo. Deve arrangiarsi dopo per giorno”.
Kathmandu (AsiaNews) – Uno dei principali valichi di frontiera tra Nepal e India, il Raxaul-Birgunj, è stato riaperto ieri dopo cinque mesi di embargo indiano sulle merci esportate. I camion che trasportano carburante e beni alimentari hanno potuto transitare e oltrepassare i controlli doganali, mentre in precedenza venivano respinti. La popolazione nepalese è allo stremo e non ha nemmeno il gas per cucinare, e gli esperti sostengono che ci vorranno giorni prima che la situazione torni alla normalità. Nel frattempo i partiti che rappresentano la minoranza madhese, e che hanno acuito gli effetti dell’embargo in questi mesi, sono divisi sulla riapertura della frontiera.
Il Nepal ha subito un embargo commerciale sui beni importati dall’India, circa l’80% del volume totale, dopo l’approvazione della prima Costituzione democratica. Subito dopo la firma, i gruppi di minoranza hanno scatenato feroci proteste, accusando il governo centrale di aver ignorato le loro richieste.
L’India, che confina con la nazione himalayana, ha subito bloccato i commerci, giustificando il gesto come forma di “sostegno” delle comunità inascoltate. In realtà alcuni esperti hanno spiegato ad AsiaNews i veri motivi del gesto, frutto più di ambizioni egemoniche del confinante.
Dopo lunghi mesi di sofferenze, che hanno portato il Paese sull’orlo della guerra civile, ieri il valico di Birgunj è stato riaperto, consentendo il transito di circa 100 veicoli. Da questo valico passa circa il 70% del totale delle merci in entrata, via terra e attraverso i container cargo, smistati soprattutto nel porto di Calcutta in India.
Il giorno precedente invece decine di esponenti del partito Samyukta Loktantrik Madhesi Morcha si erano opposti alla riapertura, ma ieri il passaggio dei camion si è svolto in tutta tranquillità e lo stesso partito ha dichiarato che non bloccherà la frontiera “in avvenire”.
Appena il transito è stato ripristinato, il ministro delle Finanze nepalese Bishnu Poudel è volato in India per preparare una visita ufficiale del premier KP Sharma Oli, in programma per la fine del mese. Il politico ha incontrato Sushma Swaraj, ministro degli Esteri indiano. Raggiunto al telefono da AsiaNews, ha dichiarato che Oli incontrerà il premier indiano Modi: “La visita del primo ministro nepalese verterà su questioni bilaterali e regionali”.
I legami tra i due Paesi sembrano però lacerati da mesi di sofferenze. In conclusione il prof. Jayaraj Acharya, un diplomatico, ha commentato: “Le persone sono preoccupate perfino per i beni essenziali. Saranno felici quando avranno il gas per cucinare e potranno usare i mezzi di trasporto. La gente non è interessata alle discussioni nelle alte sfere della politica, quando deve trovare il modo per sopravvivere giorno per giorno”.
18/02/2016 11:50
28/09/2015