14/03/2019, 15.37
NEPAL
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Nepal, mele e fagioli in abbondanza grazie all’irrigazione che viene dal Sole

La vita nel villaggio di Dhaulapani è cambiata dallo scorso anno, con l’installazione di pompe idriche alimentate a pannelli solari. Il progetto è della Ong britannica Practical Action, cofinanziato da Unione europea e Jersey Overseas Aid. L’acqua viene estratta dal fiume Tila e incanalata verso i campi.

Kathmandu (AsiaNews/Agenzie) – Dove prima c’erano pochi alberi da frutta, ora crescono rigogliose intere coltivazioni di mele e fagioli. Accade in Nepal, nel distretto di Jumla, una zona montagnosa nella parte nord-occidentale del Paese. Qui la vita della popolazione del villaggio di Dhaulapani è cambiata in maniera radicale dallo scorso anno, quando una Ong britannica, la Practical Action, ha impiantato un nuovo sistema d’irrigazione.

Al posto dell’acqua raccolta con i secchi anche a diversi chilometri di distanza, ora gli abitanti dispongono di pompe idriche alimentate con pannelli solari, che forniscono acqua per innaffiare i campi ed energia elettrica per illuminare le case.

Il progetto della Ong è co-finanziato dall’Unione europea e dall’agenzia per lo sviluppo Jersey Overseas Aid. In termini economici, esso vale 1,3 milioni di rupie nepalesi (10.300 euro); in termini umani, molto di più, perché per la prima volta esso ha consentito alla popolazione locale di non dover abbandonare il villaggio in cerca di lavoro. Al contrario, ora la terra è talmente ricca di frutti, che il surplus agricolo viene addirittura venduto, oltre a soddisfare il fabbisogno degli abitanti.

Bhadri Sarki, una giovane che abita nel villaggio, a circa 350 km da Kathmandu, racconta alla Reuters che doveva camminare almeno un’ora prima di raggiungere un pozzo per raccogliere l’acqua e innaffiare il suo unico albero di mele. Ora invece in poche ore riesce a irrigare un intero frutteto. “Abbiamo acqua a sufficienza – dice –, la sola cosa che ci rimane da fare è coltivare le piante”.

Il distretto di Jumla è famoso per la produzione di mele, noci e una rara varietà di riso. Esso si trova nella provincia di Karnali, la più povera di tutto il Nepal, con meno di un quarto di terreno irrigato. Anche se si trova alle pendici della catena Himalayana, la neve non cade in maniera regolare. Nel 2007 è stato dichiarato “primo distretto biologico” del Nepal, ma gli agricoltori non hanno mai potuto sfruttare al massimo le potenzialità della terra perché non avevo un adeguato sistema idrico.

Al momento, 14 pannelli solari producono energia tale da estrarre 20mila litri al giorno dal fiume Tila, che vengono immagazzinati in grandi cisterne e poi distribuiti nei campi. Le pompe sollevano l’acqua fino a 90 metri, e così facendo forniscono l’illuminazione a 70 abitazioni nel villaggio di Dhaulapani, che non è servito dalla rete elettrica.

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