10/03/2021, 10.40
BIELORUSSIA-RUSSIA
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Mons. Kondrusiewicz: Al mondo servono saggi e santi, non rivoluzionari

di Vladimir Rozanskij

L’arcivescovo emerito di Minsk celebra la festa di san Casimiro in una chiesa distrutta durante l’era sovietica e ricostruita lo scorso anno.

Mosca (AsiaNews) – Il mondo ha bisogno di “saggi e santi”, non di “riformatori” o “rivoluzionari”. E’ quanto ha affermato mons. Tadeusz Kondrusiewicz, celebrando il 7 marzo la Messa di consacrazione della nuova chiesa di San Casimiro a Stolbtsy, in provincia di Minsk.

E’ uno dei primi gesti pubblici dell’arcivescovo emerito di Minsk, che aveva passato alcuni meis in esilio e poi era stato messo a riposo dal 3 gennaio scorso, dopo difficili trattative con le autorità bielorusse. Citando il teologo francese Marie-Dominique Chenu, egli ha sottolineato che “la cosa più importante nella vita dell’uomo è la saggezza”.

Nell’omelia, riportata in ampiezza dai media bielorussi, Kondrusiewicz ha spiegato che la saggezza si manifesta “nella capacità di organizzare in modo adeguato la vita dell’uomo stesso e della società, e anche in quella di prendere le decisioni necessarie per questo, sapendo valutare obiettivamente le situazioni”. Per questo l’arcivescovo ha proposto ai fedeli presenti di “guardare attraverso il prisma della legge divina, per capire chi siamo veramente, se siamo dei cristiani autentici o artificiali”.

Secondo il prelato “noi viviamo in un tempo in cui le cose naturali, i manufatti e perfino il cibo, vengono sostituite da quelle artificiali, perché sono meno costose, ma i valori morali non possono essere a buon mercato, non si possono svalutare. Il Vangelo ci è stato dato non perché noi lo cambiassimo, ma perché esso ci cambi, secondo le esigenze della legge morale”.

Ricordando i drammatici eventi vissuti nei mesi scorsi, Kondrusiewicz ha detto che “la vita dell’uomo è una continua lotta, nella quale dobbiamo vincere il male con il bene. In ogni epoca della storia umana, servono non tanto i riformatori o i rivoluzionari, quanto gli uomini saggi e santi. Che il buon Dio ci riempia della grazia di essere simili in questo al nostro patrono celeste San Casimiro, per poter costruire una civiltà della vita e dell’amore, e poter condividere con lui la gioia eterna del cielo”.

La chiesa di San Casimiro è stata ricostruita proprio durante il 2020, restaurando quanto rimaneva della vecchia chiesa, lasciata in rovina negli anni sovietici, a fianco della quale era sorta una nuova chiesa. Lo scorso 9 ottobre, mentre Kondrusiewicz si trovava in esilio in Polonia, il suo vicario mons. Jurij Kosobutskij aveva benedetto l’installazione della guglia della chiesa, nel tipico stile pseudo-gotico di molte chiese cattoliche in Bielorussia e in Russia, costruite a fine ‘800, dopo la deportazione di molti polacchi nei territori dell’impero zarista.

Kosobutskij aveva retto l’arcidiocesi di Minsk nei quattro mesi dell’esilio del metropolita, attualmente sostituito dall’amministratore apostolico, monsignor Kazimierz Wielikoselec. La ricostruzione delle chiese distrutte dal regime ateista è sempre stata la prima preoccupazione di Kondrusiewicz, dapprima in Russia e poi in Bielorussia. Negli ultimi anni ha anche profuso grandi sforzi per la rinascita non solo degli edifici, ma di tutte le strutture ecclesiastiche ed educative, e delle iniziative dei cattolici nei vari ambiti della società.

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