02/07/2004, 00.00
FILIPPINE
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Mons. Cruz querelato per le denunce contro il gioco d'azzardo

Manila (AsiaNews) – "Non ho paura di andare in prigione" ha affermato ieri mons. Cruz durante un telegiornale serale. Mons. Oscar Cruz è vescovo di Lingayen-Dagupan ed è stato presidente della Conferenza episcopale.

L'Ente per il Divertimento e il Gioco delle Filippine (PAGCOR) ha messo in atto una campagna contro il vescovo a causa delle sue denunce contro l'ente statale che gestisce le scommesse. Il 18 giugno mons. Cruz, denunciando l'uso "sporco" dei fondi del PAGCOR, ha puntato il dito contro lo sfruttamento delle donne. Ma 20 impiegate del PAGCOR hanno querelato il vescovo per averle "offese e imbarazzate" di fronte alle loro famiglie e al pubblico.

Le 20 donne erano state reclutate come intrattenitrici per la festa di compleanno del marito della presidente, Mike Arroyo, tenutasi al palazzo presidenziale. Prima dell'evento, le donne erano state condotte in un hotel a 5 stelle per essere acconciate e vestite. Avevano ricevuto promesse di gioielli gratis dopo la festa ed era stato chiesto loro di  non portare la fede matrimoniale.

Lunedì mons. Cruz aveva reso noto un comunicato in cui affermava che i dirigenti del PAGCOR "avevano scelto 25 donne [come assistenti di marketing] in base al loro aspetto fisico e alla personalità vincente", denunciando l'agenzia statale non solo per i guadagni con i giochi d'azzardo, ma anche per lo sfruttamento delle donne.

Nonostante abbia ricevuto minacce contro la sua incolumità, mons. Cruz è uno strenuo oppositore del PAGCOR e di ogni forma di gioco d'azzardo nel Paese. Ha espresso dubbi sulle spese effettuate dall'agenzia in base a testimonianze di dipendenti del PAGCOR, dai quali mons. Cruz ha anche raccolto informazioni sugli abusi delle 20 donne. "Io verifico sempre due volte le mie fonti" ha dichiarato il vescovo ai giornalisti.

È la prima volta che impiegate del PAGCOR hanno minacciato l'arcivescovo in tribunale. "Io non contesto la querela. Non accetterò avvocati. Non pagherò nessuna cauzione. Sono pronto ad andare in prigione" ha dichiarato mons. Cruz, il quale ha comunicato ad AsiaNews che per ora non è stato aperto nessun procedimento ufficiale nei suoi confronti.

Il caso di mons. Cruz è molto seguito dai media locali. "La PAGCOR è sbagliata. Essa dispone di troppo denaro. Ha troppa influenza" ha rimarcato il presule, riaffermando che l'agenzia dovrebbe essere abolita. "È un covo di vizi e non deve avere posto in una società morale". (SE)

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