09/02/2006, 00.00
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Misure straordinarie di sicurezza in Iraq per l'Ashura degli sciiti

La cerimonia ricorda l'uccisione di Hussein, considerato dagli sciiti il vero successore di Maometto. Vietata sotto Saddam, negli ultimi anni la celebrazione è stata occasione di sanguinosi attentati. Già 22 morti in Pakistan e almeno 6 in Afghanistan.

Baghdad (AsiaNews/Agenzie) – I capelli rasati, frustandosi e ferendosi, quasi un milione di persone sono a Kerbala, 110 chilometri a sud di Baghdad, la città santa per gli sciiti di tutto il mondo per il mausoleo di Hussein, figlio di Alì, cugino e genero di Maometto, che qui fu ucciso con alcuni compagni, che rifiutarono di arrendersi a preponderanti forze sunnite. Per i circa 130 milioni di sciiti di tutto il mondo oggi è l'Ashura, rito della memoria del dolore, che vede il pellegrinaggio di centinaia di migliaia di persone.

Da ieri le forze di sicurezza irachene e i mezzi aerei americani sono impegnati per evitare che anche quest'anno il rito, vietato sotto il regime di Saddam, sia trasformato dai terroristi in un'occasione di massacri. L'Ashura è anche un momento nel quale si acuiscono i contrasti tra sciiti e sunniti. La celebrazione ha già visto, oggi, 22 morti in Pakistan e almeno sei in Afghanistan.

A Baghdad il traffico è paralizzato: la polizia ha chiuso i ponti sul Tigri e moltiplicato i posti di controllo, allo scopo di impedire missioni suicide di estremisti sunniti e terroristi stranieri. Ma già ci sono stati nella capitale sei feriti da proiettili sparati da sconosciuti, mentre si svolgevano i riti preparatori della cerimonia. Un aereo americano senza pilota, adibito al controllo delle cerimonie, è caduto sul quartiere sciita di Sadr City.

Il giorno prima, il ministro sciita dell'educazione superiore Sami al-Mouzaffar è sfuggito ad un'autobomba che ha ferito due delle sue guardie del corpo.

A Kerbala ci sono 8mila uomini delle forze di sicurezza irachene. Controlli vengono effettuati negli alberghi e nei pressi della moschea di Hussein la polizia perquisisce i pellegrini dalla testa ai piedi. Sono state alzate delle tende per la perquisizione delle donne. Un'altra tenda ospita il barbiere che rasa i capelli degli uomini che, in una lunga fila, aspettano il loro turno. Neppure le auto ufficiali possono avvicinarsi alla moschea.

La cerimonia è cominciata all'alba, a mezzogiorno, secondo il generale Razeq Abd Ali al-Tayi, capo della polizia cittadina, i presenti saranno stati circa un milione.

I fedeli marciano verso il mausoleo di Hussein cercando con le fruste o I coltelli, di provocarsi ferrite che sanguinano, a ricordo del massacro dell'anno 680 dei 72 fedeli di Hussein.

La preoccupazione delle forze di sicurezza è altissima: l'anno scorso 44 persone sono morte, a Kerbala, per un attentato; l'anno precedente 170 fedeli avevano trovato la morte a Baghdad.

Gli sciiti costituiscono circa il 10 per cento degli 1,3 miliardi di musulmani del mondo. Di questi, circa 120 milioni (sia persiani sia arabi) vivono in Medio Oriente. Sono maggioranza religiosa in Iran, Iraq, Libano, Azerbaigian e Bahrein e rappresentano una significativa minoranza in Afghanistan, Pakistan, Siria, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.

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