27/07/2018, 15.53
FILIPPINE
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Mindanao, il Bangsamoro islamico sarà autonomo. 'Diffidenza' di cristiani e musulmani

Il presidente ha apposto la sua firma alla Bangsamoro Organic Law (Bol) per Mindanao. Essa è considerata da molti la chiave per creare una pace duratura con i ribelli e contrastare l'estremismo islamista. P. Sebastiano D’Ambra: “È ancora presto per capire come si comporteranno i diversi gruppi etnici”. In previsione, saranno disarmati fra i 30 e i 40mila combattenti.

Zamboanga (AsiaNews) – La legge che consentirà l’autogoverno per la minoranza islamica del Paese “è un primo passo verso la pace ma è guardata con diffidenza sia dai cristiani che dai musulmani di Mindanao”.  È quanto dichiara ad AsiaNews p. Sebastiano D’Ambra, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime) da oltre 40 anni nell’isola meridionale, dov’è concentrata la comunità islamica filippina. P. D'Ambra è anche fondatore del gruppo Silsilah, per il dialogo islamo-cristiano.

Ieri sera, il presidente Rodrigo Duterte ha apposto la sua firma alla Bangsamoro Organic Law (Bol). Essa è considerata da molti la chiave per creare una pace duratura con i ribelli separatisti e contrastare l'ascesa dell'estremismo islamista nella regione più povera, seppur ricca di risorse, della nazione. Essa deriva da un accordo di pace del 2014, firmato da governo e Moro Islamic Liberation Front (Milf), il più grande gruppo ribelle musulmano del Paese. In quasi 50 anni, il conflitto ha causato oltre 120mila vittime e due milioni di sfollati. La Bol delinea il processo di creazione di un territorio autonomo in un'area a volte indicata come Bangsamoro (nazione dei Moro), che comprende montagne, isole e giungle ed ospita almeno 4 milioni di persone.

“È ancora presto per capire come si comporteranno i diversi gruppi etnici che compongono la popolazione islamica di Mindanao – afferma p. D’Ambra – Tra questi vi sono i Maguindanao, che in questi anni hanno combattuto tra le fila del Milf; i Tausūg, che hanno dichiarato di preferire un assetto federale ed infine i Maranao. La Bol è frutto di compromessi, raggiunti negli stretti limiti della Costituzione. Con questa legge, alcuni gruppi non hanno ottenuto tutto ciò che rivendicavano in passato. I cristiani attendono di capire se e come i musulmani supereranno le loro divisioni. Staremo a vedere, al momento è tutto un punto interrogativo. È sicuro tuttavia che vi saranno nuovi sviluppi”.

La regione di Bangsamoro avrà suoi poteri esecutivi, legislativi e fiscali entro il 2022. Il governo centrale continuerà a sovrintendere alla difesa, alla sicurezza, agli affari esteri e alla politica monetaria. Si terrà un referendum per determinare quali municipalità di Mindanao faranno parte del nuovo territorio. Grande come la Corea del Sud, questa è la regione più sottosviluppata delle Filippine. Ma è la patria della maggior parte delle sue miniere di nichel e delle più grandi coltivazioni di frutta, oltre a vaste aree che il governo vuole convertire in piantagioni di olio di palma.

La precedente amministrazione sperava di far passare la legge nel 2015, ma una disastrosa retata per catturare il terrorista malaysiano Zulkifli Hir, alias Marwan, all'inizio dell'anno ha dato ai suoi oppositori ragioni per farla deragliare. Nelle operazioni sono morti 44 soldati di Manila, sopraffatti dai militanti del Milf. Duterte aveva avvertito che un ulteriore fallimento potrebbe essere disastroso e favorire gruppi estremisti come lo Stato islamico (Is), che l'anno scorso ha ispirato un'alleanza islamista che ha assediato la città di Marawi per cinque mesi.

La battaglia per la riconquista della città ha alimentato i timori che l'Is abbia l'ambizione di trasformare Mindanao in una base per le sue operazioni nel sud-est asiatico. A Marawi, il Milf si è opposto ai terroristi ed ha collaborato con le truppe governative per combattere la fazione radicale dei Bangsamoro Islamic Freedom Fighters, che aveva giurato fedeltà all'Is. Il presidente filippino aveva avvertito che la mancata approvazione della Bol potrebbe spingere il Milf ed altri ribelli separatisti ad abbandonare i colloqui di pace e dichiarare di nuovo guerra.

Il Senato filippino ha ratificato all'unanimità la Bol il 23 luglio scorso; la Camera dei rappresentanti lo ha fatto il giorno seguente. Il presidente del Milf Al Haj Murad Ebrahim ha dichiarato che, in caso di piena applicazione del provvedimento, tra i 30mila ed i 40mila combattenti armati saranno “rimessi in disarmo”. Mohaqher Iqbal, capo negoziatore del gruppo, ha aggiunto che il 30% dell’arsenale verrà consegnato alle autorità.

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