29/10/2007, 00.00
HONG KONG – CINA
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Messa per i defunti della Chiesa cinese, appello per la liberazione dei vescovi

La Commissione Giustizia e Pace di Hong Kong ha organizzato per il prossimo 2 novembre una messa per il suffragio dell’anima di mons. John Han Dingxiang, vescovo di Yongnian morto “in maniera misteriosa”. Appello per il pieno rispetto della libertà religiosa prima delle Olimpiadi e per la liberazione di tutti i cattolici detenuti “senza giusta causa” in Cina.
Hong Kong (AsiaNews) – Una messa di suffragio per mons. John Han Dingxiang, vescovo di Yongnian morto in detenzione “in maniera misteriosa” e cremato subito dopo il trapasso, ma anche un appello per il rilascio di tutti i cattolici detenuti “senza giusta causa” in Cina. E’ lo scopo che si prefigge la Commissione giustizia e pace di Hong Kong, che ha organizzato per il prossimo 2 novembre una messa a cui sono invitati tutti i cattolici del Territorio.
 
La funzione sarà celebrata da p. Jacob Kwok in una chiesa di Kowloon. Secondo p. Gianni Criveller, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere e grande conoscitore della Chiesa in Cina, “l’iniziativa è lodevole, perché sottolinea la vicinanza dei cattolici cinesi e l’universalità della Chiesa. Inoltre, è la prima volta che verrà celebrata qui una messa di questo tipo, in cui si ricorderà un defunto della Chiesa in Cina”.
 
L’iniziativa è stata lanciata dalla Commissione, che l’ha pubblicizzata con un articolo sul settimanale diocesano Kung Kao Po. Nell’articolo, spiega ancora p. Criveller, “si sottolinea la gravità della morte di mons. Han (per conoscere i particolari, clicca qui) e le molte domande sulla situazione della Chiesa, cui Pechino deve rispondere. Inoltre, i membri della Commissione ricordano che le Olimpiadi dovrebbero essere un’occasione di apertura per la Cina, che deve iniziare a concedere piena libertà religiosa”.
 
La morte del vescovo di Yongnian aveva suscitato sdegno in parecchie personalità del mondo cattolico internazionale. Anche l’Osservatore Romano, quotidiano vaticano, aveva espresso “rincrescimento per la morte del presule e le circostanze relative alla sua sepoltura, a cui non sono stati ammessi sacerdoti o fedeli cattolici”.
 
Nell’articolo del Kung Kao Po, inoltre, si ricorda come “la libertà religiosa è un diritto umano fondamentale, e per questo deve essere concessa a tutti. In maniera particolare, siamo preoccupati per i vescovi anziani, malati, che dovrebbero poter ricevere le giuste cure”. Fra questi, vengono sottolineate le “ingiuste condizioni di vita” a cui sono sottoposti mons. Giulio Jia Zhiguo, vescovo di Zhengding; mons. James Su Zhimin, vescovo di Baoding scomparso dal 1997 e mons. Cosma Shi Enxiang di Yixian, arrestato nel 2001.
 
Ogni anno, conclude p. Criveller, “la Commissione celebra una messa per i morti di Tiananmen, quindi queste iniziative tese a ricordare le situazioni sensibili della Cina non sono sconosciute. Questa messa rappresenta un passo in più, gesto considerevole che va appoggiato”.
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