15/09/2008, 00.00
FILIPPINE
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Manila, veglia dei cattolici contro la legge pro-aborto

di Santosh Digal
Gli attivisti del Comitato per la vita hanno lanciato una mobilitazione davanti alla Camera, dove è in discussione la normativa. I sostenitori dicono che è necessario “controllare la crescita demografica”; esperti sottolineano che il dato è “in diminuzione” e non giustifica la legge.

Manila (AsiaNews) – Gli attivisti del “Comitato per la vita” hanno indetto una tre giorni di veglia presso la House of Representatives – la Camera dei Deputati filippina – per protestare contro la possibile approvazione della controversa Reproductive Health (RH), al momento ancora pendente al Congresso.

La manifestazione ha preso il via quest’oggi e permetterà di seguire da vicino il dibattito parlamentare sulla RH e i possibili sviluppi. Secondo i vescovi filippini si sta scavando un solco profondo tra la Chiesa cattolica e i parlamentari, che sembrano intenzionati ad approvare la legge, ma la questione merita di essere tenuta “sotto osservazione”.

P. Melvin Castro, segretario esecutivo della Commissione episcopale per la famiglia e la vita, ricorda la campagna di raccolta firme lanciata dalla Chiesa contro la RH e non nasconde il proprio stupore per la “continua richiesta di fondi dei deputati” per poter portare avanti la Reproductive Health e “arrestare il processo di crescita demografica” quando persino uno dei “massimi esperti in materia” ammette che da diversi anni “il Paese ha fatto registrare una inversione di tendenza” e il dato relativo alle nascite è "in diminuzione”. Egli invita i cattolici a non commettere lo stesso errore che hanno fatto altri Paesi a maggioranza cattolica, i quali hanno voluto approvare leggi sull’aborto: “È un segnale dell’indebolimento della fede”, sottolinea p. Castro che sottolinea quanto “le condizioni di benessere possano diventare causa di un allontanamento da Dio”, come è avvento in diverse nazioni europee le cui radici sono tradizionalmente cristiane. Per questo lo sviluppo economico non deve prescindere dal rispetto dei valori e degli ideali cattolici.

I promotori della RH, dal canto loro, dicono di godere del sostegno di “una ampia maggioranza del Paese” e invitano i leader della Chiesa locale “ad ascoltare le nuove esigenze della gente” se non vogliono perdere il “consenso dei fedeli”. Essi auspicano inoltre di concludere in breve tempo l’iter parlamentare e approvare la legge entro la fine dell’anno, citando una inchiesta popolare secondo la quale “il 92% dei filippini ritiene importante il controllo della fertilità e la pianificazione familiare assistita”.

Una indagine sconfessata dai leader cattolici, secondo i quali le inchieste “non rappresentano” i desideri del popolo e denunciano “interpretazioni errate” e mistificazioni in merito a elementi cruciali della Reproductive Health. Su tutti la legalizzazione dell’aborto, negata dai promotori della legge e denunciata con forza dalla Chiesa.

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