Mandalay, uccisioni, arresti, incendi. Solidarietà fra cristiani, buddisti, musulmani
Ucciso un uomo nella moschea di Maha Aungmyay. Bruciato il quartiere musulmano, che proteggeva medici e infermieri in sciopero per la disobbedienza civile. Suore e monaci buddisti in aiuto alla comunità musulmana. A Monywa arrestato un leader delle manifestazioni, Wai Moe Naing. A Yangon, arrestata la sindacalista Myo Myo Aye.
Mandalay (AsiaNews) – La seconda città del Myanmar, Mandalay, è sotto l’attacco dei soldati che vogliono fermare lo sciopero di disobbedienza civile attuato da impiegati pubblici, medici, infermieri e insegnanti.
Questa mattina i soldati hanno aperto il fuoco nella moschea di Maha Aungmyay, a sud di Mandalay. Lì avevano passato la notte alcuni organizzatori degli scioperi. Un musulmano 28enne, Ko Htet, è stato ucciso (foto 2). Con lui, altre due persone – uno di essi disabile – sono state ferite. I soldati hanno arrestato alcuni presenti, fra cui ragazzi di 11 e 16 anni.
Nella mattinata, essi hanno attaccato un corteo di medici e personale medico che stavano per iniziare una dimostrazione e hanno arrestato 16 persone.
Nei giorni scorsi, secondo alcuni social media, i soldati hanno preso di mira il quartiere musulmano di Mandalay, dove si nascondevano medici, studenti e infermieri e hanno dato fuoco alle case. Almeno 40 abitazioni sono state bruciate.
Ieri nel pomeriggio, alcune suore dell’ordine di san Giuseppe dell’Apparizione e un gruppo di monaci buddisti sono andati a visitare le vittime dell’incendio e il quartiere, portando cibo e donazioni per la comunità (foto 1).
I commenti sui social sono entusiasti: “Nessuna giunta può incitare all’odio fra I civili perché i nostri cuori battono all’unisono”; “Non potete dividerci in base alla religione perché i nostri cuori sono vicini”. I commenti alludono al passato della dittatura militare quando i soldati, in nome dell’unità della nazione hanno combattuto i diversi gruppi religiosi ed etnici, mettendo contro cristiani e buddisti, musulmani e cristiani, minoranze etniche contro l’etnia baman maggioritaria.
Arresti si moltiplicano in tutte le regioni. Questa mattina a Monywa (Sagaing), alcuni poliziotti in borghese hanno arrestato uno dei leader delle proteste anti-colpo di Stato, il musulmano 26enne Wai Moe Naing (foto 3). Il giovane stava guidando una Marcia con la sua motocicletta, quando i soldati in borghese hanno investito la sua moto. Gli uomini armati hanno arrestato anche una ragazza.
Sempre questa mattina, a Yangon, nel quartiere del mercato Nawarat, è stata arrestata Myo Myo Aye (foto 4), un’attivista sindacalista, direttrice del programma Stum (Solidarity Trade Union of Myanmar). Quattro veicoli militari con circa 40 soldati hanno compiuto un raid nel suo ufficio, confiscando tutti i cellulari degli impiegati. Lo Stum è fra i sostenitori dello sciopero di disobbedienza civile fin dal primo giorno del colpo di Stato.
A Taungyy (Shan), sono stati arrestati sette civili; tre di loro sono stati picchiati in modo brutale.
A Myitkyina (Kachin), due giornalisti sono stati arrestati ieri sera.
Secondo l’Associazione per l’assistenza ai prigionieri politici, fino a ieri, gli uccisi per il colpo di Stato sono 715; gli arrestati sono 3070.
13/04/2021 11:14
10/04/2021 10:13