Lo Stato islamico in Iraq ha sferrato attacchi con armi chimiche
La conferma arriva dagli esperti dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac). Dalle analisi del sangue effettuate su 35 peshmerga curdi emergono tracce di pirite. Il materiale potrebbe provenire dalle scorte dell’esercito siriano e finite in possesso dei jihadisti.
Baghdad (AsiaNews/Agenzie) - Le milizie dello Stato islamico “hanno usato gas mostarda” in almeno un attacco sferrato lo scorso anno in Iraq. La conferma arriva da fonti interne dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac), che parla di “campioni” che proverebbero l’uso della pirite, uno dei gas più comuni impiegati per la guerra chimica.
Secondo gli esperti dell’organizzazione internazionale con sede a l’Aia, in Olanda, i jihadisti avrebbero usato il gas mostarda in un attacco contro le milizie curde; dai campioni prelevati ad agosto a 35 soldati peshmerga malati a Erbil,sarebbero emerse tracce del gas.
Se confermato, si tratterebbe del primo caso accertato di uso di armi chimiche in Iraq dalla caduta di Saddam Hussein, nel 2003; le vittime, anche in questo caso, le milizie curde perseguitate anche ai tempi dei raìs.
Il gas mostarda, che si presenta allo stato liquido a temperatura ambiente, è un forte irritante che provoca gravi danni alla pelle, agli occhi, alle vie respiratorie e agli organi interni.
Gli esperti di Opac non hanno attribuito in prima persona la responsabilità alle milizie dello Stato islamico. Tuttavia, all’epoca dei fatti i vertici del governo regionale curdo avevano subito denunciato la matrice jihadista dell’attacco e la mano dei miliziani di Daesh.
I soldati peshmerga erano di stanza in prima linea nei pressi delle cittadine di Makhmour e Gwer; almeno 37 razzi sono esplosi nell’area circostante, rilasciando “polvere bianca e un liquido nero”. Dalle analisi del sangue sono emerse “tracce di gas mostarda”.
Entro la fine del mese prossimo il comitato esecutivo dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche analizzerà i dati emersi dalle indagini e cercherà di spiegare come i miliziani islamisti siano riusciti a ottenere armi chimiche.
Secondo fonti di intelligence, il gas mostarda potrebbe provenire dalle scorte a disposizione dell’esercito siriano e smantellate in seguito all’accordo fra Stati Uniti e Russia del settembre 2013. I miliziani dello Stato islamico si sarebbero impossessati di un piccolo quantitativo di materiale, sufficiente però per produrre armi al “cloro e gas mostarda”.