04/08/2009, 00.00
SRI LANKA
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"Libertà" per 1500 profughi tamil: possono uscire dai campi di rifugio e tornare a casa

di Melani Manel Perera
Gli esuli sono come prigionieri nei campi profughi, sorvegliati dai militari e con divieto di uscirne. Dopo la denuncia di Human Rights Watch ora il governo consente i primi rimpatri. La testimonianza di un profugo.

Colombo (AsiaNews) – Il governo consentirà a circa 1500 profughi tamil di lasciare i campi dove sono confinati e tornare alle loro case. Lo ha dichiarato ieri Rizad Bathiudeen, ministro per il Reinsediamento dei profughi.

Domani 1445 persone potranno tornare alle province orientali e altre 54 al distretto di Jaffna. Il ministro dice che prima di consentire il rimpatrio è stato necessario accertare l’effettiva loro provenienza. Soprattutto, le truppe governative verificano se all'interno dei rifugiati vi sono nascosti militanti delel Tigri Tamil.

Il governo ha anche deciso di consentire ai rifugiati di uscire dai campi profughi e recarsi alle case e alle terre disponibili nei pressi di Omanthial, distretto Vayuniya. Nella zona è ancora in corso l’opera di bonifica dalle mine sotterrate, ma P.S.M. Charles, Segretario del distretto, ha assicurato che l’opera sarà presto terminata e la gente potrà tornare a casa.

La decisione del governo segue la lettera di Human Rights Watch del 28 luglio, che ha accusato Colombo di tenere i profughi della lunga guerra civile contro le Tigri Tamil, “confinati nei campi contro la loro volontà, anche se la guerra è finita da mesi”.

La lettera denuncia che “sono state rilasciate solo poche persone, soprattutto anziani, per essere ospitati da famiglie e da ospizi”.

Brad Adams, direttore di Hrw per l’Asia, osserva che secondo i dati Onu del luglio 2009 in 30 campi profughi sotto la stretta sorveglianza dei soldati ci sono 281.621 persone, che possono uscirne solo per cure mediche urgenti, in genere sotto scorta militare. Agli operatori umanitari che vi lavorano è proibito parlare coi profughi della guerra civile o di possibili violazioni di diritti umani.

Premkumar, rifugiato in un campo con moglie e figlia, ha raccontato che, da quando vi è ospitato a metà maggio, è potuto uscirne solo una volta per una visita ospedaliera. Egli commenta che sono “prigionieri”. “Prima – dice – eravamo in una prigione controllata da Prabhakaran [leader dei ribelli Tigri Tamil]. Ora siamo in una prigione controllata dal governo”.

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