27/08/2009, 00.00
CINA
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Liaoning: attivista arrestato e malmenato, difendeva i membri del Falun Gong

Wang Yonghang, avvocato, è stato arrestato per “uso di un culto volto a danneggiare il sistema legale e sociale”. Le percosse subite al momento del fermo gli hanno procurato una frattura alla caviglia. In carcere ha subito ulteriori violenze. Un nuovo caso di violazione dei diritti umani che contrasta con il rilascio, nei giorni scorsi, di due attivisti.
Pechino (AsiaNews) – Le autorità cinesi hanno picchiato e arrestato Wang Yonghang, avvocato e attivista per i diritti umani di Dalian, città della provincia di Liaoning, nel nord-est della Cina. Lo riferisce oggi l’associazione Chinese Human Rights Defenders (Chrd), secondo cui alla base del fermo vi sarebbe “l’uso di un culto volto a danneggiare il sistema legale e sociale”.
 
Il fatto risale al 4 luglio, ma è emerso solo nei giorni scorsi grazie alla testimonianza della moglie. Yu Xiaoyan racconta che Wang è stato “bloccato da decine di poliziotti” i quali, durante le fasi dell’arresto, lo hanno “percosso con brutalità”. A causa delle violenze subite, l’attivista per i diritti umani – noto per la sua battaglia a difesa dei membri di Falun Gong, movimento fuorilegge in Cina – ha riportato la frattura della caviglia e numerose ferite in tutto il corpo.
 
La notifica del provvedimento di fermo a carico di Wang è stato depositata l’11 agosto scorso, lo stesso giorni in cui l’uomo è stato operato perché la lesione alla caviglia si era infettata. L’intervento è stato eseguito all’ospedale di Dalian, senza che la famiglia ne fosse informata o avesse dato il suo assenso. Egli è richiuso nel carcere cittadino ed è sottoposto a continue percosse e abusi. “Non mi hanno fatto sapere nulla – denuncia Yu Xiaoyan – nemmeno in merito all’esito dell’operazione”.
 
“L’arresto e la tortura di Wang – afferma Jiang Yingying, ricercatore di Chrd – costituiscono un segnale agghiacciante lanciato alla comunità degli attivisti per i diritti umani”. Secondo un recente rapporto del gruppo, nel 2009 almeno 18 avvocati hanno perso la licenza professionale per la loro battaglia per i diritti umani.
 
La notizia dell’arresto e della tortura di Wang contrasta con i segnali di distensione lanciati nei giorni scorsi da Pechino, che il 23 agosto ha rilasciato il 36enne Xu Zhiyong, attivista per i diritti umani e membro dell’associazione Gongmeng. Lo scorso anno egli aveva sostenuto la battaglia delle vittime dello scandalo del latte alla melamina. Xu è stato arrestato il 29 luglio e di lui si era persa ogni traccia. Il fermo segue la chiusura dell’associazione, disposta dalle autorità in seguito alla condanna per “evasione fiscale”.
 
Il 22 agosto è stato liberato anche Ilham Tothi, economista di etnia uiguri, scomparso in seguito all’esplosione delle violenze nello Xinjiang. Egli è stato arrestato con l’accusa di aver fomentato le rivolte della minoranza etnica musulmana, che hanno causato centinaia di morti. Due giorni dopo l’inizio della protesta a Urumqi – il 5 luglio – le autorità lo hanno confinato agli arresti domiciliari. La scorsa settimana egli è stato prosciolto dalle accuse e rilasciato.
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