10/04/2018, 11.59
INDIA
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Leader protestante: Il governo minaccia poveri e minoranze

Mons. Thomas K. Oommen è il moderatore della Church of South India, la seconda Chiesa più grande del Paese con 4,5 milioni di fedeli. “Il governo che segue l’ideologia della supremazia dell’Hindutva”. L’amministrazion federale “è a favore delle grandi aziende e inclemente verso i poveri”.

Kottayam (AsiaNews) – Il governo centrale è una minaccia per i poveri e le minoranze. Lo afferma mons. Thomas K. Oommen, moderatore della Church of South India (protestanti). Il vescovo anglicano ha scritto una lettera aperta rivolta a tutti cittadini e datata 6 aprile, giorno in cui si ricorda la “Marcia del sale”, la manifestazione non-violenta organizzata dal Mahatma Gandhi nel 1930 contro il governo coloniale britannico. Secondo mons. Oommen, vivere in India negli ultimi quattro anni [cioè da quando si è insediato il governo nazionalista indù del Bharatiya Janata Party guidato dal premier Narendra Modi] “è diventato un incubo per poveri e minoranze”.

Egli vuole condividere le sue paure “in qualità di cittadino indiano e capo della seconda Chiesa più grande dell’India, con più di 4,5 milioni di membri, in maggioranza dalit, adivasi, contadini poveri e pescatori”. “È un fatto triste e vero – continua – che l’attuale governo che segue l’ideologia della supremazia dell’Hindutva [in nome della quale gruppi radicali vogliono creare uno Stato totalmente indù, ndr], sembra aver ignorato in modo consapevole quanto affermato nel Preambolo della nostra Costituzione indiana, che dichiara come suoi ideali la libertà, l’uguaglianza e la fratellanza, e assicura la giustizia sociale, economica e politica ad ogni cittadino”.

Secondo il vescovo, “il governo dimostra di essere a favore delle grandi aziende e senza clemenza verso i poveri, estinguendo i debiti delle persone ricche e delle corporazioni, mentre non li estingue per i poveri agricoltori, non concede loro il Minimum Support Price [prezzo minimo garantito dei prodotti agricoli per tutelare i contadini dalla caduta del costo delle merci – ndr], non ascolta i problemi come i pericoli economici, la mancanza di lavoro, l’aumento dei prezzi a causa di politiche come la demonetizzazione [la svalutazione delle banconote da 500 e 1000 rupie, ndr] e la GST [“Good and Service Tax”, la tassa che uniforma il sistema di prelievo fiscale da parte degli Stati – ndr]”.

Di fatto, sostiene Oommen, “la corruzione e gli scandali sono diventati il marchio di fabbrica di questo governo”. Per questo “la Church of South India chiede che il governo centrale assicuri il tessuto democratico e laico dell’India, che deve essere salvaguardato, invece di promuovere l’agenda dell’Hindutva grazie alla quale demolisce chiese e moschee, vandalizza statue e simboli religiosi, perseguita cristiani e musulmani, modifica i libri scolastici, inserisce contenuti religiosi dogmatici e pseudo-scientifici, mette al bando film, libri e festival delle minoranze, sostenendo che essi ‘offendono’ il sentimento nazionalista indù”.

La Church of South India, afferma in conclusione, “non solo è solidale con i dalit che lottano per la giustizia e l’uguaglianza e manifestano contro l’indebolimento del Scheduled Castes (SC) and Scheduled Tribes (ST) (Prevention of Atrocities) Act del 1989, ma condanna anche tutte le atrocità compiute contro i dalit, che vengono torturati, stuprati e barbaramente uccisi dalle forze estremiste dell’Hindutva”.

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