Le grandi potenze d’accordo nel “cessare le ostilità” in Siria. Ma c'è scetticismo
La fine dei combattimenti dovrebbe avvenire entro una settimana. Deciso anche la distribuzione e il potenziamento degli aiuti umanitari da oggi. Dal cessate il fuoco sono escluse le battaglie contro i gruppi jihadisti. Continua l’assedio di Aleppo. Scetticismo a Damasco: “Da cinque anni ci sono dichiarazioni, ma pochi fatti concreti". Dimitri Medvedev: Dialogare è meglio che far scoppiare “una nuova guerra mondiale”.
Monaco (AsiaNews) – Le grandi potenze Usa e Russia, insieme ad altre 15 nazioni, hanno raggiunto nella notte un accordo per la “fine delle ostilità” in Siria, entro una settimana.
Alla cessazione delle operazioni militari sono escluse le battaglie contro i gruppi jihadisti di al Nusra e dello Stato islamico.
Il Gruppo di sostegno internazionale per la Siria, radunato nella città tedesca, si è detto anche d’accordo per “accelerare e espandere la distribuzione di aiuti umanitari da subito”. Usa e Russia verificheranno l’applicazione del cessate-il-fuoco attraverso consultazioni con i gruppi in conflitto.
Il Gruppo ha anche espresso la volontà che i dialoghi di pace fra il governo siriano e i ribelli riprendano al più presto possibile. I dialoghi erano iniziati all’inizio del mese, ma sono stati sospesi a causa dell’offensiva dei lealisti contro la zona occupata dai ribelli ad Aleppo.
Secondo l’Onu questa battaglia ha provocato la fuga di almeno 50mila persone verso la Turchia, che permette l’entrata nelle sue frontiere solo ai malati gravi. Essa è solo l’ultimo capitolo di una guerra che ha già fatto oltre 260mila morti.
Il principale gruppo di opposizione siriana ha apprezzato l’accordo, ma ha messo in chiaro che il piano deve attuarsi sul terreno, se si vuole riaprire i dialoghi.
Al momento, le dichiarazioni di Monaco sembrano più delle buone intenzioni. Una fonte di AsiaNews a Damasco ha commentato: "Da cinque anni vediamo dichiarazioni e risoluzioni, ma pochi fatti concreti. La cosa non è così semplice; aspettiamo e vediamo. Comunque è bene che si siano trovati e abbiano parlato in modo chiaro e forte".
Alle buone intenzioni delle dichiarazioni di stanotte fanno da pendant le pesanti dichiarazioni del portavoce Usa Mark Toner che ha accusato la Russia di aver “esacerbato e intensificato il conflitto” in Siria. Il presidente francese Francois Hollande, ha criticano gli interventi aerei russi e ha ribadito che non c’è futuro per Bashar Assad in Siria.
Da parte sua, il premier russo, Dimitri Medvedev ha avvertito che ogni blocco dei negoziati e ogni tentazione di intervenire in appoggio a uno o all’altro in Siria porterà a una guerra totale e “permanente”. Dialogare – ha precisato – “è meglio che scatenare una nuova guerra mondiale”.